ASCOLI - Dopo più di due mesi di digiuno liturgico, ieri sono riprese nel Piceno le celebrazioni in forza del protocollo firmato dalla Conferenza episcopale italiana con il...
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«In cattedrale – dice il parroco don Angelo Ciancotti - la messa è stata celebrata dal vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole alla presenza di sedici persone. In epoca normale i fedeli sarebbero stati certamente di più, almeno una trentina, numero che si raggiungerà di nuovo non appena la situazione si sarà normalizzata. In questa prima fase, ho ritenuto di non riaprire le chiese del Carmine e San Cristoforo, lasciando aperta, come del resto lo è sempre stato, la chiesa della Scopa dove si svolge l’Adorazione Eucaristica Perpetua».
«Ho avuto dei piacevoli riscontri nel celebrare la messa al Sacro Cuore – svela monsignor Emidio Rossi, vicario generale – I fedeli presenti erano sedici, quelli che, in linea di massima, partecipano sempre alla messa mattutina. Tutti hanno fatto la comunione presentandosi, disciplinatamente, uno per volta, debitamente distanziati. Stante il numero ridotto delle persone, dopo aver igienizzato le mani, con l’ausilio di una pinzetta, ho distribuito l’ostia consacrata, deponendola di taglio, in modo che solo l’ostia toccasse la mano». E’ già tutto pronto anche nella parrocchia del Crocefisso dell’Icona (anche se i riti religiosi si tengono nella chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio), guidata da don Beniamino Ricciotti. «Mi sono incontrato con alcuni collaboratori - afferma il sacerdote - per definire gli ultimi dettagli. Per le celebrazioni feriali non ci sono problemi, mentre dovremo prestare maggiore attenzione in occasione delle messe prefestive e festive, particolarmente partecipate dai fedeli, al fine di evitare assembramenti. Essendo la messa a numero chiuso e la capienza massima dei posti disponibili è di cinquanta, auspico che non accada che qualcuno rimanga fuori per mancanza di posto. Pensiamo di continuare con la diffusione via streaming della celebrazione della messa festiva, alimentando, anche così, la fede e il legame comunitario per quanti non possano o non ritengano prudente partecipare alla messa».
La capienza
«A ogni buon conto – aggiunge Paolo Sampaolesi, uno dei pochi che ha partecipato alla messa – la capienza massima disponibile e le regole per l’accesso e la permanenza nella chiesa nel rispetto delle norme, è indicata da un apposito manifesto affisso nella bacheca situata adiacente alla porta della chiesa stessa». Buona la prima in chiesa anche se il temuto inferno sarà domenica prossima. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico