ASCOLI - Nello scenario del commercio cittadino, a distanza ormai di una settimana dalla ripartenza, arrivano altri due segnali di diversa tipologia: da una parte spunta qualche...
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Ovvero un balzello di un paio di euro applicato da qualche commerciante – secondo la segnalazione – che in realtà non sarebbe assolutamente possibile. Due facce di una medaglia che è riconducibile, comunque, alla volontà delle attività commerciali di Ascoli di ingegnarsi in qualche modo per reggere l’urto di questa ripresa molto difficile.
Per quel che riguarda le aree esterne, ci sono già state le prime richieste e c’è anche qualche caso in cui queste si sono già tramutate nelle prime “isole” commerciali, ad una certa distanza dai locali dell’attività richiedente. E’ il caso ad esempio di un’area individuata a ridosso dell’imbocco di via D’Ancaria verso piazza del Popolo. E nei prossimi giorni dovrebbero pian piano aggiungersene altre. Per quel che riguarda, invece, questa misteriosa tassa Covid di cui il Governo non conosce l’esistenza, c’è come detto la segnalazione di qualche cittadino che avrebbe trovato un importo di 2 euro con la dicitura “tassa Covid” su scontrini di alcune attività. Un modo improprio per cercare di aumentare i prezzi, attraverso una tassa che in realtà non esiste, magari per recuperare i costi aggiuntivi da sopportare per sanificazioni e prescrizioni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico