Più selezione all'ingresso e telecamere contro la movida violenta. Patto per la sicurezza tra forze dell'ordine e gestori dei locali

La sede della Prefettura
ASCOLI  - Selezione della clientela all’ingresso dei locali, impiego della videosorveglianza, contrasto all’uso di alcol e sostanze stupefacenti. Sono alcune...

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ASCOLI  - Selezione della clientela all’ingresso dei locali, impiego della videosorveglianza, contrasto all’uso di alcol e sostanze stupefacenti. Sono alcune delle norme contenute nel protocollo di intesa in materia di sicurezza nelle discoteche, firmato ieri mattina dalle forze dell’ordine e dalle associazioni di categoria. L’obiettivo è rendere i luoghi della movida sempre più sicuri. Da qui la riunione in Prefettura, presenti le forze dell’ordine, l’Associazione industriali, Confesercenti, Associazione sicurezza sussidiaria, Confcommercio, FederSicurezza e Associazionismo sindacale solidale organizzato. 

 


Tra i punti del protocollo, di valenza triennale, la selezione che dovrà avvenire all’entrata dei locali vietandone l’ingresso agli avventori in stato di ebrezza, a chi ha assunto sostanze stupefacenti e a chi indossa indumenti non adatti alla serata oltre a coloro che sono stati già oggetto di denunce e diffide. Inoltre è stato ribadito come gli incontri tra le associazioni e le forze dell’ordine dovranno essere più assidui proprio per la verifica e l’efficacia dei provvedimenti adottati.

«Le forze dell’ordine – ha affermato Sandro Assenti presidente regionale Confesercenti – sono state molto presenti questa estate e tutt’ora nelle zone nevralgiche della movida. La clientela negli ultimi anni è molto cambiata diventando più violenta e più dedita all’alcol quindi è sempre più difficile per i gestori lavorare. Di conseguenza è basilare garantire la sicurezza». Sempre nel protocollo è stato ribadito l’impegno al contrasto dell’uso di sostanze stupefacenti e alcolici e l’importanza degli impianti di videosorveglianza come deterrenti. È stata inoltre sottolineata la lotta ai gestori sprovvisti di licenze e autorizzazioni. Nel protocollo c’è l’impegno a garantire la formazione e le campagne informative per sensibilizzare contro episodi di disordine pubblico. 

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Corriere Adriatico