Ascoli, strage di Monaco di Baviera Terrore per un gruppo di ascolane

Il dolore della gente sul luogo della strage
ASCOLI  - Ha vissuto ore di grandissimo spavento, diciamo pure terrore, l’ascolana Stefania Ciotti trapiantata da circa due anni a Monaco di Baviera per motivi di...

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ASCOLI  - Ha vissuto ore di grandissimo spavento, diciamo pure terrore, l’ascolana Stefania Ciotti trapiantata da circa due anni a Monaco di Baviera per motivi di lavoro.


Dopo la sanguinosa strage di venerdì sera al centro commerciale Olympia, nella quale hanno perso la vita dieci persone e altre 27 sono rimaste ferite (tre gravi), a Monaco è scattato l’allarme generale che ha messo sottosopra l’intera città con totale mobilitazione delle forze di polizia.

«La polizia ci ha vietato di uscire dal nostro Caffè DaMe, per diverse ore. Con tutto lo staff siamo rimasti barricati dentro in un clima di grande spavento e preoccupazione. C’erano anche alcuni clienti ai tavoli. Davvero una gran brutta avventura» ha raccontato Stefania Ciotti. Al Caffè DaMe c’erano anche alcune amiche giunte da Ascoli per trascorrere qualche giorno di vacanza a Monaco, come Franca Valianti che lavora proprio al Bar del Corso di Ascoli.

Il Caffè DaMe, che ovviamente propone alla clientela anche specialità gastronomiche italiane sempre apprezzate, è situato al civico 11 della centrale Kohlstrasse, in prossimità del Deutshe Museum (Museo Nazionale), zona assai frequentata da turisti, anche italiani. Non a caso Monaco (oltre un milione e 300 mila abitanti) è considerata la città tedesca più... “italiana”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico