ASCOLI - Assemblando un tassello alla volta, la Procura, sta completando il mosaico riguardante la misteriosa scomparsa del mediatore ascolano di affari, Franco Giorgi, di...
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Sulla scorta delle sue dichiarazioni è stato possibile ricostruire le fasi della vicenda. L'egiziano, che parla correntemente l'arabo, in diverse occasioni era stato contattato da Franco Giorgi affinchè gli facesse da interprete per allacciare trattative commerciali. Sembrerebbe che nel mese di maggio la guida egiziana abbia ricevuto da Franco Giorgi una telefonata partita da un Paese dell'ex Jugoslavia chiedendogli di fare da tramite per una trattativa. Dalla Libia sarebbe arrivato un emissario con una valigetta contenente 300 mila euro, danaro che doveva servire per noleggiare un aereo. Il veivolo avrebbe dovuto raggiungere un determinato aeroporto libico per caricare armi che sarebbero dovute essere trasferite in una zona prestabilita. Secondo la testimonianza rilasciata, l’ egiziano, resosi conto del tipo della merce che si stava trattando, ossia armi, avrebbe rifiutato la sua collaborazione. Nel frattempo però i 300 mila euro sono scomparsi. Franco Giorgi ha accusato nelal denuncia la guida egiziana di essersi impadronita illegalmente dell'ingente somma. Quest’ultima, dal canto suo, nega ogni responsabilità e rimanda al mittente l'accusa.
Al momento è difficile stabilire da che parte stia la verità. Un fatto nuovo emerso durante l'interrogatorio della guida egiziana è che Franco Giorgi l'avrebbe chiamato telefonicamente da un Paese dei Balcani. Se così fosse, perché l'ascolano si sarebbe successivamente portato il Libia dove di sicuro non era atteso a braccia aperte da chi gli aveva commissionato l'affitto di un aereo? Il mistero al momento non trova risposta.
Dove è attulamente Franco Giorgi? La Farnesina non fornisce alcun particolare sul mediatore ascolano limitandosi a dire che la trattativa per la sua liberazione è complessa e delicata. Così come non si riesce a capire che fine abbiano fatto i 300.000 euro. Le persone a conoscenza dell'esistenza di una valigetta 24 ore contenente la somma erano tre. Uno di loro potrebbe aver fatto il furbo . Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico