Ascoli, badante uccisa da un'auto L'indagato ha chiesto l'abbreviato

La badante polacca Jadwiga Stanczyk
ASCOLI - Davanti al Gup Rita De Angelis, si è svolta l'udienza preliminare che vede indagato, per la morte della badante polacca Jadwiga Stanczyk, verificatasi fra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Davanti al Gup Rita De Angelis, si è svolta l'udienza preliminare che vede indagato, per la morte della badante polacca Jadwiga Stanczyk, verificatasi fra il primo ed il due dicembre 2013, Valerio Passalacqua. Il pubblico ministero, Umberto Monti, ha ipotizzato nei suoi confronti i reati di omicidio colposo ed omissione di soccorso. Gli avvocati della difesa, Massimino Luzi e Peppe Senesi, hanno chiesto il giudizio abbreviato per cui il processo è stato rinviato al 20 ottobre prossimo. Dopo essersi recata in una palestra situata nel quartiere Luciani per effettuare le pulizie, la badante, che si faceva chiamare Maria, a piedi si incamminò verso il quartiere di Monticelli dove avrebbe dovuto assistere un anziano. Alla fine del ponte di San Filippo la sessantenne venne investita da un'auto che era diretta verso il popoloso quartiere periferico. Secondo l’accusa al volante dell’auto si sarebbe trovato Valerio Passalacqua.


L'uomo, dopo aver trascorso una serata in un bar di via Napoli, stava rientrando a casa. Presumibilmente a causa delle proibitive condizioni atmosferiche l'auto travolse la badante il cui corpo venne sbalzato oltre il parapetto e, dopo un volo di una quindicina di metri, andò a finire nel letto del fiume Tronto le cui acque erano in piena. Per giorni e giorni uomini delle forze dell’ordine e volontari si prodigarono nelle ricerche del corpo della badante ma tutto si rivelò inutile.

Nel frattempo le indagini condotte dagli agenti della Mobile portarono e scoprire in una carrozzeria un auto che doveva essere riparata. La carrozzeria presentava i segni di un possibile investimento. Fu prelevato anche un capello. Dall'esame del Dna mitocondriale ed un tampone con la saliva della figlia della vittima fu accertato che apparteneva a Maria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico