Senigallia, squillo minore nel camper: «Ma su internet dichiarava 20 anni»

Senigallia, squillo minore nel camper: «Ma su internet dichiarava 20 anni»
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SENIGALLIA - «L’ho intercettata su un sito e sul suo profilo c’era scritto che aveva 20 anni, non che era minorenne. Mi aveva detto che si prostituiva assieme a una sua amica in un camper ma, alla fine, tra noi non c’era stato nulla». Sono le parole di un testimone che ieri ha preso la parola davanti al collegio penale nell’ambito del processo che vede imputata una 42enne senigalliese per induzione e favoreggiamento della prostituzione di una minorenne. La donna, difesa dall’avvocato Ruggero Tomasi e presente in udienza, era stata arrestata nel marzo 2017 dai carabinieri dopo un’intesa attività investigativa iniziata con la denuncia sporta dai genitori della minore, insospettiti da quella che, attraverso i social network, sembrava essere una doppia vita intrapresa dalla figlia, all’epoca 16enne. L’uomo, un 35enne, dal banco dei testimoni ha raccontato gli scambi di messaggi virtuali avvenuti con la minore all’epoca dei fatti, nel 2016. «Ci siamo sentiti sul social per una prestazione – ha detto il teste, chiamato in causa sia dall’accusa che dalla difesa – e sul profilo c’era scritto che aveva 20 anni. Mi aveva parlato che si prostituiva su un camper con un’amica». Il processo continuerà il 3 maggio.
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Corriere Adriatico