Ponte 2 Giugno passato al setaccio per scovare altri ordigni bellici

Ponte 2 Giugno passato al setaccio per scovare altri ordigni bellici
SENIGALLIA  - Ordinati i “raggi” per ponte 2 Giugno che verrà sottoposto oggi ad una tomografia e, salvo ulteriori sorprese, mercoledì potrà...

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SENIGALLIA  - Ordinati i “raggi” per ponte 2 Giugno che verrà sottoposto oggi ad una tomografia e, salvo ulteriori sorprese, mercoledì potrà partire la demolizione. Si tratta di sondare se all’interno del ponte si registra la presenza di metalli e quindi di ulteriori residuati bellici. Finora infatti gli undici ordigni sono stati rinvenuti ad un livello relativamente superficiale, all’altezza delle tubature che sono state rimosse, e soprattutto sulle spalle. Prima di demolire il ponte, il Consorzio di bonifica delle Marche vuole essere sicuro che non vi siano altre sorprese, soprattutto perché la demolizione non avverrà in maniera delicata come accaduto per gli scavi, volti a raggiungere le tubature. 

 

 
«Domani (oggi ndr) verrà ultimata la bonifica bellica ed è prevista anche la tomografia del ponte – interviene l’avvocato Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica delle Marche – se non ci saranno ulteriori sorprese, ottenuta tutta la documentazione necessaria, ritengo che mercoledì potremmo riprendere i lavori iniziando la demolizione». Ieri non è emerso nulla e stamattina verranno verificati gli ultimi metri. Gli artificieri, che sarebbero dovuto tornare ieri per far brillare cinque delle bombe rinvenute mercoledì pomeriggio, verranno stamattina così se dovesse emergere altro saranno già in zona. 

Mercoledì presso la cava Beciani di Casine di Ostra sono state fatte brillare le cinque bombe rimosse la mattina. Oggi toccherà alle altre cinque. In totale quindi undici ordigni bellici. Il primo trovato la mattina del 16 ottobre sul lato di via Carducci, il secondo martedì dalla parte del Corso e dei Portici, lasciato sul posto fino a mercoledì quando ne sono stati rinvenuti altri nove. La bonifica si concluderà oggi e, dopo la tomografia, e l’autorizzazione a riprendere i lavori, gli operai potranno tornare in sicurezza nel cantiere per ultimare l’intervento. Quasi un mese di ritardo sulla tabella di marcia, destinato alla messa in sicurezza della struttura tramite la bonifica. «Mi confronterò con il sindaco Olivetti – conclude il presidente Netti – per rassicurarlo che faremo tutto il possibile per velocizzare non appena potranno riprendere l’intervento, lavorando anche di notte o comunque con turni più lunghi e nei weekend se necessario. Tutto quello che potremo fare per recuperare e rispettare la scadenza lo faremo». 



L’opera è stata finanziata dalla Regione perché rientra tra gli interventi di mitigazione del rischio idraulico. Eliminando le pile in alveo il fiume sarà in grado di scorrere con una quantità maggiore di acqua in caso di piena, diminuendo il pericolo di allagamenti per il centro storico. Nel frattempo mentre in città tra vari imprevisti il cantiere ha subito un brusco blocco, a Pordenone è quasi pronto il nuovo ponte in acciaio che verrà assemblato sul posto non appena demolito il vecchio e rinforzate le spalle laterali dove dovrà poggiare. La consegna dell’opera, secondo il bando di gara, è prevista per il 20 dicembre.

 

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Corriere Adriatico