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SENIGALLIA - Un gruppo di medici si è rivolto ad un legale per evitare di essere costretti a spostarsi dal reparto di Medicina al Pronto soccorso. Già nei mesi scorsi avevano scritto ai vertici aziendali, ottenendo però di essere precettati a turno. Adesso il problema si ripresenta. Tre medici sono andati via e due lasceranno il reparto del Pronto soccorso entro il 15 ottobre, tra circa una settimana.
Una dottoressa che ha vinto un concorso è andata via, quella che deve andare in pensione sta smaltendo le ferie quindi di fatto già non c’è più. Una delle tre giovani, che seguiranno altre specializzazioni, ha terminato l’altro ieri e le altre due la prossima settimana.
Il vuoto da colmare
Indispensabile sostituirli perché, oltre a rallentare l’attività con conseguenti tempi d’attesa sempre più lunghi per i pazienti, senza cinque dottori rischia di chiudere l’Obi, l’osservazione breve e ciò ovviamente non può accadere. In mancanza di nuovo personale da assumere alla direzione sanitaria non resta che spostare quello già presente all’interno dell’ospedale. L’ultimo ordine di servizio è scaduto una decina di giorni fa e c’è malumore perché si attende il prossimo.
Un gruppo di medici però non ci sta ed è pronto a passare a vie legali, essendosi rivolti ad un avvocato che ha già palesato ai vertici aziendali il disagio dei propri assistiti.
Il nodo
Il problema, come illustrato nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, è dato dalla carenza di medici. Non si trovano e i pochi disponibili non vogliono andare a lavorare al Pronto soccorso. Non c’è una volontà politica alla base di questa situazione ma un’oggettiva difficoltà, generalizzata in tutta la regione. Attingere all’interno della struttura, spostando il personale, rimanere al momento l’unica soluzione.
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Corriere Adriatico