«Fate un’offerta per i bimbi poveri». Ma la sordomuta era una truffatrice

«Fate un’offerta per i bimbi poveri». Ma la sordomuta era una truffatrice
SENIGALLIA -  Fingendosi sordomuta, una giovane romena spillava soldi ai passanti con la scusa di raccogliere fondi per un’associazione benefica. L’obiettivo,...

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SENIGALLIA -  Fingendosi sordomuta, una giovane romena spillava soldi ai passanti con la scusa di raccogliere fondi per un’associazione benefica. L’obiettivo, almeno quello dichiarato, era l’apertura di un centro per bambini poveri. Una nobile finalità, devono aver pensato le persone che hanno offerto del denaro alla giovane. Peccato però che fosse tutto un escamotage per farsi dare del denaro che poi lei ed il suo complice si sarebbero intascati. La donna, 20 anni, è stata denunciata dai carabinieri per truffa e accattonaggio.


E’ accaduto sabato pomeriggio al centro commerciale Il Maestrale di Cesano. La donna simulava l’infermità per impietosire la gente che entrava al centro commerciale. I militari sono intervenuti dopo essere stati chiamati dail persona di vigilanza, che aveva segnalato la presenza di una finta sordomuta che chiedeva soldi ai passanti per un’ipotetica associazione benefica assistenziale, un format già adottato da altri truffatori durante la scorsa estate. I carabinieri sono subito accorsi e hanno identificato la ragazza di 20 anni, di nazionalità romena, domiciliata a Bologna, che poco prima stava effettuando accattonaggio insieme ad un uomo, che si è sottratto al controllo dandosi alla fuga. La donna aveva con sé un foglio con una falsa attestazione di disabilità e l’indicazione della finalità della raccolta dei soldi, ipoteticamente legata all’apertura di un centro internazionale per bambini poveri. Circostanza risultata assolutamente falsa.


Nel foglio c’erano alcune firme e accanto erano riportate le somme di denaro donato ai due truffatori dai passanti. Il foglio è stato sequestrato e la donna è stata denunciata per truffa ed esercizio molesto dell’accattonaggio, reato introdotto dal Decreto Sicurezza. Sono in corso le indagini per individuare anche il complice scappato con le offerte. La 20enne infatti non è stata trovata in possesso dei soldi che, stando a quanto riportato nello schedario, alcuniavevano donato lasciando la firma. E’ probabile che il complice sia scappato, non solo per evitare la denuncia, ma per mettere al sicuro il denaro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico