Addio alla manager, i funerali oggi pomeriggio nella Cattedrale

Oggi alle 15 in cattedrale l’ultimo saluto a Laura Defari
SENIGALLIA  - Oggi alle 15 in cattedrale l’ultimo saluto a Laura Defari, la manager della moda morta domenica a causa di una malattia. Aveva festeggiato 59 anni lo...

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SENIGALLIA  - Oggi alle 15 in cattedrale l’ultimo saluto a Laura Defari, la manager della moda morta domenica a causa di una malattia. Aveva festeggiato 59 anni lo scorso 18 aprile e aveva un desiderio: poter tornare a Lourdes. Con il coronavirus non le era stato possibile e aveva dovuto rimandare. Era molto devota alla Madonna ed era già stata altre volte in pellegrinaggio. Il suo ultimo desiderio però non è stato esaudito. Non ha avuto più tempo. Non gliel’ha lasciato il male che da alcuni anni la tormentava senza mai però toglierle il sorriso. Domenica mattina, dopo una lunga lotta contro la malattia, si è spenta nell’ospedale di Fossombrone dove era stata ricoverata da una settimana.


«Cara Lauretta avevi chiesto un altro anno per tornare a Lourdes dalla tua amata Madonnina ma non è stato possibile – il ricordo della Piccola Famiglia Onlus -. Hai sempre combattuto con una grinta che solo tu avevi e che ti ha sempre aiutato nella vita. Che la Mamma Celeste ti accolga tra le sue braccia». Numerosi i messaggi di affetto comparsi sui social. Laura Defari era molto conosciuta in città e non solo. I suoi genitori, originari del Friuli, si erano trasferiti a Senigallia. Erano entrambi insegnanti di educazione fisica. La 59enne per via del lavoro viaggiava spesso ma Senigallia era la sua città, il suo punto di riferimento. Molto legata al fratello Giuliano e alla sorella Rita, che domenica hanno dato la notizia della sua scomparsa. «In un momento mi sono passate davanti Laura bambina di quando giocavamo in via Venezia – ricorda un’amica -, Laura che sfrecciava in bici per la città e andava a pregare nella cappella di Santa Maria della Neve. Vedere il tuo sorriso, nonostante tutto, ci faceva sperare che il tuo combattere non fosse vano. Ti auguro di ritrovare la pace che da anni avevi perso». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico