Chiaravalle, Daniele ricoverato all'hospice Ma i regali di Natale li realizza lui

La festa all'hospice
CHIARAVALLE - All’hospice di Chiaravalle temi di trovare la morte e invece incontri la vita. E incontri Daniele Casali, 52 anni, e altre persone stupende, semplici eppure...

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CHIARAVALLE - All’hospice di Chiaravalle temi di trovare la morte e invece incontri la vita. E incontri Daniele Casali, 52 anni, e altre persone stupende, semplici eppure ricche di un’umanità rara, distrutte dal dolore ma che in ogni minuto del giorno trovano il loro raggio di sole, la loro instancabile voglia di vita, la speranza che spesso non appartiene a chi dovrebbe averne di più. In un’ala dell’ospedale Montessori dove sono ricoverati i malati terminali, trovi persone eccezionali come Daniele Casali, la moglie Francesca, i figli Laura, Elisa, Luca. Da un mese Daniele Casali è ricoverato nello stesso reparto, nella stessa camera dove morì, qualche anno fa, il padre Gabriele. Daniele è un uomo semplice e tranquillo, un muratore che si è costruito tutto con le sue mani, la sua confortevole casa di San Silvestro di Senigallia, la sua bella famiglia, il suo futuro. Daniele ora sa di non farcela più: dopo operazioni su operazioni, dopo 4 anni di chemio e cure intensive, anche un combattente come lui, attaccato alla vita ed alla famiglia, sente che le forze lo stanno abbandonando e quel male bastardo sta vincendo una lotta impari.


Eppure Daniele non molla, non si arrende, tutti i giorni innalza al cielo il suo inno alla vita: da bravo muratore Daniele con le mani ci sa fare e allora, pur allo stremo delle forze, pur annichilito da un cancro vigliacco che lo ha attanagliato alla gola, ha pensato bene di darsi da fare, di fare qualcosa per gli altri e anche un po’ per se stesso. Nella camera numero 5 la vita pulsa ancora e Daniele in un mese ha costruito con le sue preziose mani oggetti di ogni tipo, usando materiali di scarto, tappi di sughero e plastica, pezzi di legno, stoffe, fili che ha trasformato magicamente in penne, alberelli di Natale, centritavola, portacandele, portapenne. E poi domenica scorsa, nel soggiorno del reparto c’è stata un po’ di festa e il mercatino natalizio con tutti gli oggetti creati da Daniele Casali e con i familiari dei pazienti che hanno portato dolci, bevande e leccornie. Sono stati raccolti ben 400 euro che sono stati devoluti in beneficenza all’associazione San Martino che aiuta le famiglie bisognose e che hanno bambini. 

Volontario nella Croce Gialla
Daniele Casali ha voluto così: lui così attento al sociale, così vicino al mondo del volontariato che ha frequentato assiduamente alla Croce Gialla di Chiaravalle; lui che ha tre figli splendidi, Laura di 25 anni, Elisa di 22 e Luca di 15 e Francesca, la moglie che non lo lascia un attimo. Una famiglia unica e straordinaria, persone che hanno voluto far conoscere questa storia, «perché - dice Laura, la figlia maggiore - la gente deve sapere che c’è vita anche dove sembra esserci solo morte. E allora, anche grazie alla sensibilità della caposala Cristiana Sbaffi, per un’altra domenica si è respirata la vita, mettendo al centro di tutto le necessità dei malati».


L’Hospice è attivo da 10 anni e accoglie chi non ha più speranze di farcela, non tanto anziani quanto pazienti di mezza età o anche piuttosto giovani. In molti non hanno la forza di Daniele, un’energia che la sua famiglia stupenda gli regala ogni giorno da 4 anni. In molti sono soli davvero, si abbandonano e si sentono inutili. Eppure l’Hospice c’è, esiste. Fortunatamente esiste: è vicino a noi, è solo dall’altra parte della strada e di fronte all’ospedale ci sono anche le luminarie di Natale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico