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OSIMO - La piazza perde il suo locale più chic, quello dove si fermavano vip e personalità ad Osimo per lavoro. Come Cristiano De André e Vincenzo Salemme ospiti per settimane intere, o i giocatori della Robur ai tempi della serie A, con l’indimenticabile cartello “chiusi per playoff”. Un ristorante esclusivo rivolto però a tutti, amato da turisti ma anche da tanti residenti del centro per l’ambiente discreto e moderno.
Chiude i battenti dopo 31 anni Gustibvs, volutamente in latino per onorare la matrice romana di Osimo. Un’attività storica di proprietà dello chef Luca Zamparini, della moglie Nunzia Marchegiani e della sorella di lei Iva. Tre soci che hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo commerciale e turistico della città. I tre aprirono l’8 ottobre 1990 subentrando alla famiglia Fiorani nella gestione del Caffè Centrale.
A incidere sulla scelta motivi economici ma anche personali: «La pandemia ha pesato ma positivamente, nel senso che ci ha fatto capire l’importanza di riacquisire i nostri spazi, di apprezzare quanto abbiamo, sfruttare al meglio il nostro tempo» spiega Nunzia. Che poi precisa: «Stava venendo meno la sintonia con i proprietari del locale, ci era richiesto un investimento eccessivo per continuare e non ce la siamo sentita, ma eravamo già da mesi indirizzati su altre strade. Per ora ci prenderemo un po’ di relax ma ci sono progetti nuovi in vista». La famiglia per ora si concentrerà sulla loro associazione Il Naso di Carlotta che da anni educa cani per la pet-therapy e che collabora ad esempio con il Filo d’Oro, «ma resteremo anche nel mondo della ristorazione, non più però con un locale nostro» dice Nunzia.
Che assieme a Luca ed Iva per salutare amici e clienti hanno organizzato giovedì sera un brindisi di addio con tante persone giunte in piazza del Comune per salutarli con affetto, alcuni commossi, molti spiazzati, tutti dispiaciuti: «Abbiamo premiato il cliente più storico, Franco Zoppi e Laura Rosati che da 31 anni sono dei nostri, ormai da tempo parte della famiglia». A portare un saluto anche il sindaco Pugnaloni e il presidente del consiglio regionale Dino Latini. Nunzia ricorda poi quanto è cambiata Osimo in 30 anni: «Con l’addio delle scuole in centro e della fermata degli autobus in piazza la città ha avuto una involuzione e per quello, perdendo movimento, a fine anni Novanta decidemmo di cambiare target passando da bar a ristorante. Poi altre svolte ma in positivo, con l’apertura al turismo. Nel 2007 con l’inaugurazione delle grotte e nel 2013 con la prima mostra di Sgarbi al Campana, fu incredibile l’aumento di clienti». Infine lancia un appello: «E’ bello vedere tanti giovani in centro con la rinata movida di venerdì e sabato ma bisogna saperla gestire e rispettare la residenzialità, anzi, bisogna incentivare il ritorno di residenti, e invece oggi vivere in centro è molto complicato».
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Corriere Adriatico