Clochard per scelta ad Osimo ma finisce nel mirino: «Si ubriaca, può diventare pericoloso»

Clochard per scelta, finisce nel mirino. «Si ubriaca, può diventare pericoloso»
OSIMO  - Da giorni bivacca nelle aree verdi di via Vecchia Fornace e via Fagioli, nella periferia est di Osimo. Per aiutarlo si è creata una catena della...

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OSIMO  - Da giorni bivacca nelle aree verdi di via Vecchia Fornace e via Fagioli, nella periferia est di Osimo. Per aiutarlo si è creata una catena della solidarietà, con residenti che gli portano coperte per la notte, del cibo e anche qualche spicciolo. Si sono mosse già le forze dell’ordine per accertare la situazione, così come i servizi sociali del Comune e la Caritas che gli hanno proposto soluzioni più sicure, un tetto sotto al quale dormire, ma lui, un 40enne immigrato dall’est Europa, rifiuta ogni trasferimento. Vuole continuare la sua vita da clochard. 

 


Le preoccupazioni


La polemica però è dietro l’angolo, perché alcuni residenti sui social raccontano di averlo visto poi ubriacarsi nei bar della zona con quei pochi soldi che delle persone dal buon cuore gli avevano donato. Ubriacarsi al punto da diventare molesto e far temere qualche signora che di sera rientra in casa da sola. Anche ieri la polizia locale di Osimo e gli assistenti sociali del Comune lo hanno avvicinato inutilmente. La situazione del clochard è nota al Comune ancor prima che comparisse ieri sui social con le polemiche di qualche residente preoccupato. L’assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni assicura che non si sta sottovalutando la situazione in merito al clochard che da diverse notti dorme e sosta nei pressi dei giardini della zona Fornace Fagioli, anche vicino alle omonime scuole elementari. «Sono stati lasciati riferimenti per eventuali contatti qualora decidesse di accettare l’aiuto proposto» rivela l’assessora.

Durante il giorno il 40enne si sposta a piedi e arriva anche nelle frazioni più vicine a Osimo. Ed è proprio qui che ieri mattina i sevizi sociali lo hanno rinvenuto. «Hanno avuto un lungo colloquio durante il quale –spiega la Andreoni- gli è stata proposta un’accoglienza alla casa Asso di Cuori con pasti assicurati. La persona ha però convintamente comunicato che non accetta, che preferisce vivere libero di dormire e mangiare dove gli capita». Oltre ai servizi sociali anche la Caritas e diversi volontari della parrocchia sono intervenuti proponendo aiuto ma la risposta è sempre stata la stessa. In una città medio piccola come Osimo situazioni simili sono rare.

«Le istituzioni –ribadisce Andreoni- hanno agito secondo le loro competenze, ma debbono rispettare la volontà delle persone, il principio dell’autodeterminazione, non possono fare forzature se non mantenere un dialogo». Sulla sua presunta pericolosità ventilata da alcuni commenti sui social, Andreoni smentisce: «La persona in questione non ha fatto rilevare episodi di aggressività ne ha mai disturbato la quiete pubblica» ma promette che «i servizi sociali continueranno ad incontrarlo per instaurare un rapporto positivo e dimostrare tutta l’accoglienza necessaria». 


L’accoglienza 


Poi ricorda che «Osimo per affrontare emergenze abitative dispone di 6 posti letto presso la casa Asso di Cuori dei quali 4 sono già occupati». Per i pasti invece «il Comune ha una convenzione con l’associazione L’Accoglienza e la sua mensa del povero che garantisce piatti caldi a chi ne ha bisogno. Inoltre –conclude Andreoni- abbiamo una convenzione con Abitare Solidale che garantisce un percorso inclusivo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico