Macrobiotica e diete salvifiche altre 30 denunce contro Pianesi

Macrobiotica e diete salvifiche altre 30 denunce contro Pianesi
ANCONA - Da marzo, mese in cui è esplosa l’inchiesta sull’associazione macrobiotica fondata da Mario Pianesi, il centralino dell’Osservatorio Nazionale...

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ANCONA - Da marzo, mese in cui è esplosa l’inchiesta sull’associazione macrobiotica fondata da Mario Pianesi, il centralino dell’Osservatorio Nazionale Antiviolenza Psicologica di Firenze non ha mai smesso di squillare. È a quest’ente che si sono rivolti fin dal primo momento ex adepti della cosiddetta setta macrobiotica o familiari di persone che in passato si erano avvicinate ai vari ristoranti Upm sparsi in tutta Italia, venendo affascinati dalla filosofia pianesiana e dalle diete salvifiche, propinate – secondo alcune testimonianze – come un’alternativa alla medicina tradizionale, vista come qualcosa di inutile e dannoso. In poco meno di otto mesi, l’Osservatorio ha ascoltato le storie di una cinquantina di persone, offrendo supporto morale, psicologico e, a volte, legale.


 

In trenta hanno deciso di sporgere formale denuncia, affidandosi all’avvocato, nonché vicepresidente dell’Osservatorio, Francesco Alagna: «Sono venute vittime ha tutta Italia – ha detto – e ancora oggi continuano a chiamare per chiedere un appuntamento. Chi ha preferito non denunciare, ha comunque dato la disponibilità a testimoniare nel caso dovesse svolgersi il processo. Se si farà, coloro che hanno sporto querela si costituiranno parte civile». Ma ci sono anche altre vittime oltre a quelle dell’Osservatorio. In totale, le potenziali parti lese che si sono rivolte agli investigatori sarebbero una cinquantina e provengono da tutta Italia.

Le loro denunce, volte a mettere in discussione l’operato degli affiliati di Pianesi, sono state prese dalle questure locali e poi trasmesse alla Squadra mobile anconetana, titolare sul campo delle indagini coordinate dal pm Paolo Gubinelli. A breve l’inchiesta dovrebbe cristallizzarsi con un’archiviazione degli indagati oppure una richiesta di rinvio a giudizio. In questo filone, oltre a Pianesi, sono finiti la seconda moglie Loredana Volpi e i due collaboratori della segreteria dell’associazione: Giovanni Bargnesi e Karl Xaver Wolfgruber. I quattro sono accusati di associazione a delinquere finalizzata, a vario titolo, alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni personali, esercizio abusivo della professione ed evasione fiscale. C’è anche un secondo filone d’indagine che riguarda solamente Mario Pianesi. È quello per cui viene ipotizzato il reato di omicidio volontario aggravato.


Secondo la procura, il guru della macrobiotica avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella morte della moglie, la torinese Gabriella Monti, deceduta il 22 settembre 2001 al Lancisi, quattro anni dopo essere stata colpita da un ictus. Per capire se possa esistere una correlazione tra la filosofia pianesiana e il decesso della donna, il gip Sonia Piermartini ha deciso di affidare una perizia medico legale al professore Cristian D’Ovidio. L’incarico verrà suggellato il prossimo 4 dicembre in tribunale, nell’ambito di un incidente probatorio. Lo specialista dovrà studiare la storia clinica della Monti e capire se Pianesi possa aver influito, e in che modo, nel peggioramento delle condizioni di salute della prima moglie. La morte era giunta per uno scompenso multi organo causato da varie problematiche. Secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stata la somma derivata da una rigida alimentazione macrobiotica e il rifiuto della medicina tradizionale a far precipitare il quadro clinico della donna, già provata dall’ictus subito nel 1997.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico