La manager del sesso è sott’accusa Gestiva centri massaggi a luci rosse

La manager del sesso è sott’accusa Gestiva centri massaggi a luci rosse
ANCONA - Avrebbe gestito centri massaggi e case squillo presenti in tutta la città dove far prostituire decine di ragazze cinesi. Tutti giovani, belle, per cui i clienti...

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ANCONA - Avrebbe gestito centri massaggi e case squillo presenti in tutta la città dove far prostituire decine di ragazze cinesi. Tutti giovani, belle, per cui i clienti erano disposti a pagare tra i 30 e i 80 euro per una prestazione sessuale. Il maxi giro di meretricio sarebbe stato gestito da una sola persona: una cinese di 46 anni, considerata dagli investigatori il collante di almeno sei alcove del sesso, finite via via – a partire dal settembre 2018 – nel mirino degli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Municipale.


La donna è finita sotto accusa per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il pm Rosario Lioniello ha concluso le indagini attorno all’attività della 46enne, contestando la gestione di due centri massaggi (situati a Torrette e corso Carlo Alberto) e di quattro case a luci rosse in via Maggini, via Ascoli Piceno, via Scrima e via delle Grazie. Per quanto avvenuto in quest’ultimo appartamento la procura ha già chiesto il rinvio a giudizio. Le prestazioni delle ragazze venivano promosse attraverso annunci postati su siti d’incontri. In riferimento ai centri massaggi, la possibilità di incontri sessuali era pubblicizzata in una maniera velata. Una delle ultime strutture ad essere scovate dagli inquirenti è stata quella di via Tenna. Il sequestro del centro massaggi osé risale al dicembre scorso. In quell’occasione, la 46enne era finita a Villa Fastiggi, per poi essere scarcerata. La prestazione più richiesta era il massaggio a quattro mani eseguito nella vasca da bagno. 


Tra i clienti erano stati pizzicati anche alcuni minorenni. Più grandi, invece, i frequentatori delle case a luci rosse. Quasi tutte erano state scoperte dopo che gli agenti avevano preso appuntamento con la prostituta di turno, fingendosi clienti interessati a un incontro intimo. Quando si presentavano a casa, scattava la perquisizione, con tanto di giocattoli erotici. I proprietari degli appartamenti, presi in affitto dalla cinese, non sono mai stati denunciati.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico