Straniero fa il caos al pronto soccorso poi prende a calci e pugni i carabinieri

Straniero fa il caos al pronto soccorso poi prende a calci e pugni i carabinieri
JESI - Un paziente del reparto di Osservazione Breve Intensiva del Pronto soccorso dell’ospedale di Jesi ha dato in escandescenze ieri, aggredendo verbalmente e fisicamente...

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JESI - Un paziente del reparto di Osservazione Breve Intensiva del Pronto soccorso dell’ospedale di Jesi ha dato in escandescenze ieri, aggredendo verbalmente e fisicamente quanti gli stavano attorno, al punto che sono dovuti intervenire i carabinieri della Compagnia di Jesi. Ma anche loro hanno fatto le spese della sregolatezza del paziente, che li ha aggrediti con calci e pugni. Attimi di concitazione e di paura, ieri nel primo pomeriggio nel reparto di Osservazione Breve del Pronto soccorso del Carlo Urbani.


Erano circa le 14 quando un paziente di mezza età, straniero, ricoverato in reparto per essere sottoposto a degli accertamenti, ha iniziato a inveire contro medici e infermieri rifiutando la somministrazione dei farmaci. Un’aggressione verbale in crescendo, tanto che i sanitari del 118 - ormai rodati dall’esperienza delle purtroppo molteplici aggressioni subìte - temendo per la propria incolumità e per il peggiorare della situazione hanno lanciato l’allarme al 112 chiedendo l’intervento dei carabinieri per riportare il paziente alla calma. I militari del Nucleo Radiomobile sono prontamente intervenuti in supporto dei sanitari con tre pattuglie, temendo gravi conseguenze per operatori sanitari e per gli altri pazienti ricoverati. 

 
Alla vista delle divise, per l’esagitato è stato come gettare benzina sul fuoco: anziché calmarsi, si è scagliato anche contro gli stessi carabinieri con una raffica di calci e pugni, in un’esplosione di rabbia inaudita. Uno dei militari intervenuti è rimasto ferito al torace e ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del Pronto soccorso per farsi medicare, fortunatamente è già stato dimesso con una prognosi di pochi giorni.

I carabinieri sono riusciti a bloccare l’esagitato prima che aggredisse medici e infermieri o che a causa della sua esplosione di rabbia si verificasse un’interruzione del pubblico servizio sanitario. Trattenuto, nonostante il crescendo di esasperazione, il paziente è stato messo in condizione di essere sedato e reso inoffensivo. I militari dopo alcuni minuti di parapiglia sono riusciti a ristabilire le condizioni di sicurezza anche per i sanitari e per gli altri pazienti, che si sono solo spaventati per le grida e i rumori provenienti dalla stanza di degenza attigua. Le aggressioni e le violenze a danno degli operatori della sanità, specie del Pronto soccorso e dei reparti di emergenza, sono un fenomeno tristemente all’ordine del giorno. 


Situazioni di rischio, di minaccia per medici, infermieri e operatori socio sanitari specie nei weekend si registrano con un’escalation impressionante. Il pronto soccorso non è nuovo neanche a danneggiamenti degli arredi e delle strutture. Una situazione di rischio portata a conoscenza della direzione sanitaria. L’intervento dei carabinieri di Jesi, tempestivo e professionale, ha permesso di limitare i danni, anche se uno è rimasto ferito. È il secondo episodio, in appena due giorni, che vede proprio i carabinieri della Compagnia di Jesi rischiare nell’adempimento del proprio dovere. Giovedì mattina due militari impegnati in un posto di blocco in centro avevano rischiato di essere investiti da un automobilista cui era stato intimato l’alt e invece era sfrecciato a tutta velocità scappando. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico