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JESI - Un conto da 8 milioni e 80 mila euro per avere un nuovo ponte San Carlo, per poco meno di 6,8 a carico del Comune di Jesi e per il resto sulle spalle di Viva Servizi. Ne ha infine preso l’atto Giunta, approvando l’aggiornamento del progetto definitivo per l’infrastruttura che tiene conto dell’incremento della previsione di spesa legato a quello per le materie prime previsto dal prezziario regionale per le opere pubbliche.
Nonostante i passaggi burocratici completati o in via di definizione - dalla Conferenza dei servizi agli accordi con i proprietari delle aree che saranno coinvolte dai lavori – il passaggio più diretto a cavallo dell’Esino fra centro e quartiere Minonna, e di conseguenza con lo svincolo Jesi Centro della SS76 e la provinciale per Macerata, è destinato a restare ancora a lungo dimezzato.
Pareri e riscontri positivi quanto al progetto sono stati acquisiti da tutti i soggetti e gli enti coinvolti. Con la gran parte dei proprietari delle aree interessate sono stati sottoscritti atti unilaterali con i quali si sono impegnati a cedere le necessarie porzioni di immobili di proprietà o a costituire servitù in favore del Comune. Il nuovo ponte permetterà di adeguare la sede stradale, ricavare una pista ciclopedonale protetta da 1,75 metri di larghezza per ciascuno dei due sensi di marcia e mettere in sicurezza la struttura dal punto di vista sismico e della protezione idraulica: tre e non più nove i piloni nell’alveo del fiume, con una distanza fra l’uno e l’altro di 52 metri nelle due campate centrali e di 41,50 metri in quello laterale, adeguandosi alle norme. Per la ricostruzione si lavorerà esattamente sulla stessa posizione del San Carlo attuale. Servirà una deviazione temporanea su linee sotterranee, che transiteranno a monte del passaggio al di sotto dell’alveo dell’Esino, di tubature e condotte delle sei utenze che sfruttano la struttura.
Della spesa prevista, un milione e mezzo di investimento è richiesto proprio dalla necessità di spostare transitoriamente il passaggio dei sottoservizi. Verrà realizzata, a monte del San Carlo, una trivellazione orizzontale controllata al di sotto dell’alveo e le tubazioni saranno fatte passare sotto la corrente del fiume, protette dal terreno. Il che consentirà di bypassare l’Esino e ricongiungersi alle linee ai due capi del ponte. Operazione che comporta costi importanti.
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Corriere Adriatico