Ha la febbre alta, va in rianimazione «Ho rischiato la vita per un insetto»

Ha la febbre alta, va in rianimazione «Ho rischiato la vita per un insetto»
ANCONA - Punto da un insetto rischia di morire. Una disavventura da far tremare i polsi ma per fortuna a lieto fine quella vissuta da Fausto Venatori, 59 anni, personaggio molto...

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ANCONA - Punto da un insetto rischia di morire. Una disavventura da far tremare i polsi ma per fortuna a lieto fine quella vissuta da Fausto Venatori, 59 anni, personaggio molto conosciuto negli ambienti sportivi anconetani. Venatori infatti per oltre 15 anni è stato magazziniere del Piano San Lazzaro prima e dell’Ancona poi ai tempi della presidenza Marinelli fino alla Lega Pro. Si è trovato catapultato in un vero e proprio incubo, iniziato la scorsa settimana quando Fausto con la febbre alta è andato in ospedale. A raccontare quei momenti drammatici lo stesso Venatori, che dopo lo scampato politico può finalmente tirare un sospiro di sollievo. 


 

«Era o casa con la febbre alta quando mio fratello si è reso conto che stavo delirando - racconta -. Ha chiamato il 118 e sono finito al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette. I valori erano del tutto sballati, a questo punto mi hanno portato in rianimazione dove sono rimasto per quattro giorni». Dopo una serie di accertamenti per capire cosa avesse provocato quella febbre, si è potuto stabilire che a provocare questa reazione sarebbe stata una puntura di insetto. 

Ore di angoscia per i familiari di Fausto poi con il trascorrere dei giorni grazie anche alla terapia farmacologica la situazione è tornata sotto controllo con i parametri vitali che si sono stabilizzati. Con il quadro clinico in via di miglioramento, Fausto Venatori dal reparto di rianimazione è stato trasferito alle malattie infettive dove tuttora si trova ricoverato: «Mai avrei immaginato di vivere un’esperienza di questo tipo, tutto per una puntura di insetto. Non mi sono accorto di nulla se non il fatto di avere un certo malessere e questa febbre che si alzava a dismisura nonostante avessi preso qualche farmaco. Ho avuto paura di morire, non è bello ritrovarsi dalla sera per la mattina in un letto di ospedale per giunta nel reparto di rianimazione».
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Corriere Adriatico