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FABRIANO - Automobilisti sull’orlo di una crisi di nervi. Da settimane sono costretti a percorrere la vecchia strada che passa a Rocchetta e Borgo Tufico per prendere la SS 76. Il motivo? Per effettuare una serie di lavori alla pavimentazione, dal chilometro 17,6 al 25,6, è stata chiusa la SS 76 e lo svincolo Fabriano Est. La circolazione, quindi, si è trasferita, tutta, sia auto sia mezzi pesanti, nella strada che si usava una volta, quando non c’era quella a doppia corsia fino alla galleria di Albacina.
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I tempi di percorrenza sono raddoppiati, nelle ore di punta triplicati. A peggiorare il traffico ci si mettono, da sempre, anche i due passaggi a livello (Rocchetta e Borgo Tufico) che restano chiusi un’eternità per permettere il passaggio dei treni regionali e Intercity della linea Ancona-Roma e dei regionali della Fabriano-Civitanova. Sia mattina che pomeriggio la fila delle auto arriva nella periferia della città della carta, lunga quasi due chilometri, con tanto di protesta sui social. Anas aveva cominciato l’avvio di una serie di lavori di ripristino della pavimentazione con alcune limitazioni provvisorie al transito. Il traffico in direzione Ancona è stato deviato sulla viabilità secondaria con uscita obbligatoria allo svincolo di Fabriano Est (km 17,600), percorrenza della ex SS76 in direzione Borgo Tufico e reimmissione sulla statale al km 25,600, a Trocchetti, prima di prendere la nuova galleria che porta a Genga. Secondo il cronoprogramma i lavori dovrebbero concludersi a breve. I pendolari si domandano perché non è stata studiata una soluzione alternativa, quella del senso unico alternato lungo la SS 76 visto che le corsie in direzione Fossato di Vico sono funzionanti.
A rimetterci sono quelli che ogni giorno devono andare a lavorare con la macchina e necessitano, nonostante il Covid, di spostarsi.
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Corriere Adriatico