Whirlpool, 9 giorni di fermo: a Melano a marzo lo stop interesserà la produzione dei piani cottura a gas e 200 persone

Whirlpool, 9 giorni di fermo: a Melano a marzo lo stop interesserà la produzione dei piani cottura a gas e 200 persone
FABRIANO  - Resta delicata la situazione alla Whirlpool, a causa delle difficoltà del mercato. E tutto ciò, naturalmente, si ripercuote...

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FABRIANO  - Resta delicata la situazione alla Whirlpool, a causa delle difficoltà del mercato. E tutto ciò, naturalmente, si ripercuote sull’attività dei siti produttivi della multinazionale statunitense, ivi incluso il mega-stabilimento di Melano, unico produttore di piani cottura a gas, elettrici e a induzione di Whirlpool per l’area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), dove è stato già programmato, per questo mese, un aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, precisamente al contratto di solidarietà attivo da tempo. Fonti sindacali confermano che per domani, intanto, è prevista la chiusura verticale dell’intera fabbrica e che, nell’ambito del mese di marzo, ci saranno verosimilmente 8-9 giorni di fermo per quanto concerne la produzione dei piani cottura a gas. Uno stop che interesserà, grosso modo, 200 persone.


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La programmazione, beninteso, è in continua evoluzione, per cui non si possono escludere variazioni (la speranza di tutti i soggetti coinvolti è che, nell’eventualità, siano positive), tuttavia è evidente che la fase difficile che sta attraversando il mercato dell’elettrodomestico appare lontana dal raddrizzarsi. E il persistere di determinate criticità genera qualche apprensione nei dipendenti e nei sindacati, anche perché quella ripresa ipotizzata da parte del colosso industriale americano, con tanto di recupero di quote di mercato perse in precedenza a causa del necessario periodo di integrazione tra Whirlpool e Indesit Company, tarda a concretizzarsi. Certo è che la politica dell’azienda resta fortemente improntata ad aumentare la produzione nel corso del 2020.


L’ipotesi del management della multinazionale statunitense, ribadito a Fim, Fiom e Uilm in occasione dell’ultimo tavolo territoriale, è quella di realizzare nell’impianto di Melano (vi lavorano 630 persone) 1.690.000 pezzi, superando abbondantemente quelli prodotti nel 2019 (erano stati 1.500.000). E se si considera che proprio sul sito di Melano sono previsti per quest’anno 3,5 milioni di euro di investimenti (si andranno così ad aggiungere ai 20 milioni già investiti complessivamente tra il 2018 e il 2019), emerge con ancora maggiore chiarezza la volontà di Whirlpool di rilanciarsi in grande stile. Le organizzazioni sindacali, però, restano vigili, perché la situazione, al momento, non è del tutto soddisfacente. «Ribadiamo con fermezza - ha osservato spesso Pierpaolo Pullini (Fiom)- che Whirlpool deve mantenere gli impegni presi con l’accordo dell’ottobre 2018. A Melano i volumi produttivi sono più bassi di quanto promesso e il ricorso ai contratti di solidarietà è tuttora troppo elevato, mentre l’azienda stessa aveva promesso di dimezzare il suo utilizzo, che nel 2019 è stato del 13 %».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico