Gli chef stellati aspettano giugno: «Ci sono ancora tante incognite, meglio rinviare»

Moreno Cedroni e Mauro Uliassi
Se anche gli chef stellati decidono di incrociare le... forchette, allora significa che c’è più di qualcosa che non va nei protocolli di sicurezza anti-Covid....

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Se anche gli chef stellati decidono di incrociare le... forchette, allora significa che c’è più di qualcosa che non va nei protocolli di sicurezza anti-Covid. A Senigallia, Mauro Uliassi dice «No grazie» alla riapertura per lunedì e anche Moreno Cedronici ci proverà solo da inizio giugno. Segno che davvero per i ristoratori è difficile muoversi in questa vigilia di fase-2, tanto che per alcuni è meglio rinviare il giorno del debutto. In quel distretto culinario che è via del Traffico, nel cuore del capoluogo, tutti hanno optato per una riapertura a scoppio ritardato. La trattoria Clarice per ora resta chiusa. «Abbiamo bisogno di chiarimenti, così è troppo complicato» si rammarica Giordano Andreatini, mentre mostra gli spazi angusti del locale e prova a fare due conti. 


«Le linee guida dell’Inail e dell’Istituto Superiore della Sanità dicono una cosa, la Regione un’altra: se per caso dovesse passare la regola dei due metri tra un tavolo e l’altro, allora mi sa che dovremo cambiare lavoro, noi come tutti coloro che gestiscono ristoranti di piccole dimensioni. Ma per me nemmeno i grandi dovrebbero riaprire, visto che risponderemmo penalmente di quello che succederà nei nostri locali. In ogni caso, lunedì noi resteremo chiusi, per forza: speriamo di farcela per il weekend successivo». Non perderanno un minuto, invece, i titolari della Cremeria Rosa che già in questi giorni sono nel pieno delle ordinazioni da asporto e si preparano a ricevere i primi clienti dalla fatidica data del 18 maggio. 

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«Confidiamo nel buonsenso di tutti perché c’è tanta confusione - dice Fabrizio Boari -. Evitare assembramenti non sarà semplice, ma qualcuno dovrà venirci incontro: non vorrei finire in galera per un gelato se dovesse esserci un contagio. Stiamo togliendo sedie e tavoli perché dovremo ridurre la capienza e distribuire i flussi, ma con 4 accessi dovremmo farcela. Il problema è un altro: far capire le regole ai clienti. Già mi è capitato di allontanare persone che stavano tutte in fila qui di fuori per ordinare un gelato. L’altro guaio sono le prenotazioni». Sì perché i ristoratori dovranno organizzarsi diversamente a seconda della tipologia di clienti: se si tratta di componenti dello stesso nucleo familiare, non ci sono difficoltà.


«Ma se vengono quattro amici, non ho capito se dovrò farli distanziare di un metro o di due o metterli in tavoli diversi - allarga le braccia Boari -. Di sicuro io non posso mettermi a fare lo sceriffo e a controllare i documenti: se mi dicono di essere conviventi, mi fido della loro parola». I ristoranti stellati riapriranno a giugno. «I primi di giugno riapriranno Il Clandestino e Anikò – spiega Moreno Cedroni – mentre la Madonnina del pescatore intorno al 15. Sono un po’ preoccupato, soprattutto per la Madonnina che ha pochi posti all’aperto, ma la mia preoccupazione più grande è se i clienti usciranno e riempiranno, con gli attuali posti, di nuovo i ristoranti». Alla riapertura di Anikò verrà sospesa la consegna a domicilio ma resta l’asporto. Il ristorante Uliassi il 27 maggio festeggerà trent’anni di attività ma lo chef ha deciso di aprire a giugno. «Stavo pensando al 6 o al 13 giugno – spiega Mauro Uliassi, il 3 Stelle di Senigallia –. Spero che tra un mese la situazione sia più chiara e ci siano certezze per clienti e dipendenti. Non me la sento di ripartire in queste condizioni quindi finché non ci sarà un modo per mettere tutti in sicurezza starò chiuso». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico