Lunedì riaprono i mercati e ci sono già tanti nodi: «Ma come mettiamo i banchi?»

Lunedì riaprono i mercati e ci sono già tanti nodi: «Ma come mettiamo i banchi?»
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ANCONA  - Le bancarelle sono chiuse da 70 giorni, la cassa integrazione non sempre è arrivata, e non si sono visti i 600 euro promessi dal Governo. In questo clima di grande incertezza gli ambulanti provano a ripartire. La Regione Marche ha stabilito i protocolli per lavorare, molti Comuni tuttavia per il momento non hanno fatto sapere come intenderanno muoversi per il ripristino dei mercati rionali. Ad Ancona potranno ripartire lunedì prossimo, come conferma Giovanni Marrocchi, uno dei rappresentanti della categoria.


«In videoconferenza l’amministrazione comunale era dell’idea di tenere tutto chiuso fino al 25 maggio, poi è tornata sui propri passi concedendo l’apertura lunedì 18. Noi, come ambulanti, ci siamo impegnati a far rispettare quanto previsto dalla normativa regionale in materia di prevenzione alla diffusione del Covid 19, il Comune ci ha garantito che verranno eseguiti controlli in un clima di grande collaborazione». Il movimento è nato da una pagina Facebook, conta 900 iscritti tra gli operatori commerciali e nei prossimi giorni andremo a costituirci come associazione per la tutela della categoria».


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Le prime bancarelle che torneranno operative da lunedì sono quelle di corso Mazzini, anche se alcuni banchi forse dovranno spostarsi in piazza Roma. Il Comune ha intenzione di posizionare i banchi lungo un solo lato del corso. Martedì sarà la volta del mercato del Piano e di quello di via Maratta, nel rione Adriatico. Proprio in via Maratta potrebbe riaprire Aldemare Zamporlini, volto noto del quartiere. «Abbiamo un disperato bisogno di lavorare e di tornare quanto prima a un minimo di normalità. Siamo tutti responsabili, così come saranno responsabili i clienti, sul rispetto delle distanze di sicurezza.


Martedì mattina in via Maratta qualcuno ci farà sapere come dobbiamo posizionarci, se i banchi potranno stare uno di fronte all’altro oppure sfalsati, per evitare assembramenti». Dettagli che potrebbero essere definiti nel fine settimana con il Comune che sembra essere orientato, fino al termine dell’emergenza, a sospendere la cosiddetta “spunta”: i box assegnati e lasciati liberi dagli ambulanti non potranno essere occupati in giornata da altri operatori del settore. La normativa regionale sospende, inoltre, la vendita dei capi di abbigliamento usati. A Falconara in tanti attendono nell’incertezza. «Spero che la situazione si sblocchi. Il vero problema - è la voce di Sandro Gambelli - è che ogni amministrazione comunale decide per proprio conto e noi operatori non possiamo fare altro che adeguarci, ma il comparto è sul punto di crollare. Ci sono famiglie sul lastrico, gente che non ha ricevuto un euro né dalla cassa integrazione né dal bonus promesso dal Governo. Viviamo una situazione drammatica, in modo particolare chi come me oltre ai mercati fa le fiere. Lunedì a Falconara vorrei tornare a lavorare ». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico