Nonna Rosina: cento anni e anche l'insidia del Covid e non sentirli

Nonna Rosina: cento anni e anche l'insidia del Covid e non sentirli
CHIARAVALLE  - La più bella notizia di Natale è che Rosina Lucchetti compie 100 anni, nel giorno più festoso dell’anno. Rosina, oltre che mamma di...

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CHIARAVALLE  - La più bella notizia di Natale è che Rosina Lucchetti compie 100 anni, nel giorno più festoso dell’anno. Rosina, oltre che mamma di Mietta e Nazzareno Caimmi, è la nonna di Laura Buratti, Chiara Buratti, Erika, Silvia e Marco Caimmi. «Nonna Rosina ha avuto una vita dura, ha perso la mamma da adolescente e ha dovuto lavorare tanto.

 

Ultima di cinque fratelli, Rosina sapeva gestire benissimo la vita, superava con un sorriso ogni difficoltà, era solare e piena di voglia di vivere: era sveglissima, pur non avendo studiato molto». Rosina Lucchetti è nata a Chiaravalle il 25 dicembre 1920 ed anche i generi, Tullio Buratti e Franca Ramazzotti, sono assai conosciuti in città. Rosina in questo periodo sta lottando col Covid ed è ricoverata alla Mastai Ferretti di Senigallia. Laura Buratti ne parla sempre con tanto affetto e simpatia.

 

«Non era bellissima nonna, ma aveva successo, tanto che aveva rubato nonno Mario ad una più bella mentre lavorava un periodo in comune: era scaltra e furba. Ha gestito il negozio vicino al Piccadilly che prima era una bottega con alimentari, giocattoli e c’era sempre un via vai di gente perché lei le persone le attirava proprio: era talmente brava a gestire – scherza Laura - che era sempre piena di buffi ma lei con una magnata risolveva tutto. Si mascherava sempre ai pranzi e portava allegria. Dopo il primo marito ne ha preso un altro, Salvatore, e sono andati a vivere a Campi di Norcia ma poi lui è deceduto: lei è rimasta lì per tanti anni d’estate perché era diventata amica di tutti». Altri ricordi: «È stata compagna per circa 18 anni di Aldo di Corinaldo e abbiamo fatto un altro matrimonio a 70 anni: ci invitava sempre tutti a mangiare a Ripe dove viveva e noi nipoti andavamo sempre. Amava cucinare sempre anche se si presentavano 20 persone: in un attimo era una festa. E’ sempre stata un esempio di vita, ha sempre amato la vita». 

 

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Corriere Adriatico