Castelfidardo, rubano l'identità a un nonnino per comprare una Panda a sua insaputa

Castelfidardo, rubano l'identità a un nonnino per comprare una Panda a sua insaputa
ANCONA Gli viene rubata l’identità e poi aperto una conto corrente alle Poste a suo nome. Dopodiché, a sua insaputa, diventa proprietario di una Fiat Panda,...

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ANCONA Gli viene rubata l’identità e poi aperto una conto corrente alle Poste a suo nome. Dopodiché, a sua insaputa, diventa proprietario di una Fiat Panda, comprata con un finanziamento. Auto, naturalmente, che non è mai finita nelle mani dell’intestatario, ma in quelle di un truffatore. Sono i contorni della frode subita da un 75enne di Castelfidardo, parte offesa nel procedimento incardinato contro un 58enne napoletano. 


I reati


L’imputato, per cui ieri è partito il processo, deve rispondere di truffa e sostituzione di persona. Reati commessi nell’agosto del 2016. La vittima, scoperto l’inganno, aveva sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Castelfidardo, i quali si erano messi subito sulle tracce del truffatore, riuscendo poi a stringere il cerchio attorno al 58enne, che respinge ogni accusa. Il contratto per l’acquisito della Panda era stato stretto in una concessionaria del capoluogo dorico. Per la procura sarebbe stato lo stretto truffatore a firmarlo, riuscendo così ad ottenere l’utilitaria della Fiat. Il finanziamento, ottenuto a nome dell’anziano, era dell’importo di 6.500 euro. 


L’inganno


Non è stato mai accertato come il malvivente sia riuscito a clonare i dati del 75enne. È però emerso che con una carta d’identità che riportava il nome e il cognome della vittima, il truffatore si era recato alle Poste della stazione ferroviaria di Ancona. Con il documento aveva aperto un conto corrente e quello aveva fatto da garanzia per stringere il contratto di acquisto della Fiat Panda. La vittima si era accorta della truffa quando a casa erano iniziati ad arrivare i bollettini che sollecitavano il pagamento delle rate dell’utilitaria. Da lì, la denuncia sporta ai carabinieri. Il processo proseguirà davanti al giudice Martina Marinangeli il 10 novembre.
 

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Corriere Adriatico