La truffa al telefono è una sceneggiata: l’anziana non abbocca e chiama la figlia

La truffa al telefono è una sceneggiata: l’anziana non abbocca e chiama la figlia
SENIGALLIA - Un’altra truffa sventata in città da un’anziana, a cui avevano raccontato la solita storia dell’incidente. Su quanto accaduto stanno...

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SENIGALLIA - Un’altra truffa sventata in città da un’anziana, a cui avevano raccontato la solita storia dell’incidente. Su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri che negli ultimi giorni hanno ricevuto due segnalazioni per tentate truffe, tra cui questa, e una purtroppo andata a buon fine, ai danni di una pensionata che ha consegnato tutti i suoi gioielli ad un estraneo. Ieri la figlia dell’ultima vittima presa di mira ha voluto condividere sui social il modo in cui agiscono queste persone, per mettere in guardia nel caso in cui dovessero provare di nuovo.

 


La segnalazione 


«Ieri mia madre è stata oggetto di un tentativo di truffa – ha scritto ieri la donna -. Un sedicente capitano dei carabinieri l’ha contattata al telefono dicendole che mia sorella minore aveva avuto un grave incidente e che era necessario risarcire la parte offesa con 8mila euro. In sottofondo sentiva una voce di donna piangente, che gridava il nome di mia sorella, quella donna - a detta del finto capitano - ero io». Il truffatore ha poi proseguito sostenendo che entrambe si trovassero in Tribunale in quanto la minore, a seguito dell’incidente, era stata fermata. «Quasi contemporaneamente – prosegue nel racconto - hanno suonato al campanello chiedendo di entrare. Fortunatamente mia mamma, ottantenne, ha avuto la forza e la lucidità di non fare entrare queste persone in casa e di telefonarmi. Ho allertato i carabinieri che, gentilissimi, hanno subito inviato una pattuglia ma dei truffatori ormai si erano perse le tracce». 


La prevenzione


Gli incontri contro le truffe che i carabinieri continuano a svolgere stanno facendo effetto perché è già il secondo tentativo fallito. Le vittime prescelte non hanno dato credito a quanto veniva loro raccontato. «Fate molta attenzione – conclude la figlia dell’80enne - perché vi assicuro che mia mamma è una persona completamente autosufficiente ed è lucidissima, questa gente fa leva sull’emotività e, tra l’altro, sapeva perfettamente il mio nome e quello di mia sorella. Vi prego di condividere. Grazie». Il suo post ha ottenuto oltre cento condivisioni rimbalzando ieri su Facebook da una bacheca all’altra. 


Resta inquietante per tutti il fatto che queste persone siano a conoscenza dei nomi dei familiari, come se prima di agire avessero osservato le anziane da raggirare, studiandone abitudini e composizione della famiglia anche per essere certi di agire quando sono sole. Non chiamano mai quando c’è qualche familiare con loro. Le forze dell’ordine raccomandano sempre di segnalare l’eventuale presenza di persone sospette nei pressi della propria abitazione.

 

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Corriere Adriatico