«Avete dato a mia moglie un codice d'emergenza troppo basso». E aggredisce l'infermiera di Torrette

«Avete dato a mia moglie un codice d'emergenza troppo basso». E aggredisce l'infermiera di Torrette
ANCONA - Urla, spintoni e una serie di insulti. Cronaca di un’aggressione, maturata nell’atmosfera di tensione che si respira al pronto soccorso dell’ospedale...

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ANCONA - Urla, spintoni e una serie di insulti. Cronaca di un’aggressione, maturata nell’atmosfera di tensione che si respira al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto ad inizio settimana, quando un mezzo del 118 aveva provveduto al trasporto in ospedale di una donna colta da un malore in casa.

 
Una volta in pronto soccorso la donna, che nel frattempo si era ripresa, è stata valutata dal personale presente al triage del pronto soccorso. Visti i parametri e le condizioni di salute, alla paziente è stato assegnato un codice di media gravità ed è stata invitata a mettersi in una carrozzina in attesa del proprio turno. Giusto il tempo di ricordare alla donna la disponibilità del personale infermieristico ad intervenire in caso di necessità durante l’attesa, che il marito si è scagliato contro l’infermiera del triage. Le colpe del personale? Non aver dato un codice di massima urgenza, e di non aver adagiato la moglie in una barella. 

Il caos 


L’uomo ha intonato un concerto di proteste e insulti. Nel caos di urla e pure qualche spintone, l’infermiera spaventata ha dovuto barricarsi all’interno del box triage, per il tempo necessario ad allertare le forze dell’ordine. Nel frattempo a difesa della dipendente dell’ospedale era intervenuto il vigilante che staziona all’ingresso del pronto soccorso. Lo scatto d’ira dell’uomo ancora una volta testimonia di quanto sia pericoloso lavorare in un reparto di prima accoglienza come è il pronto soccorso. Specie in un periodo come questo di reparto in affanno. I tempi di attesa biblici a volte fanno perdere la calma ai pazienti che aspettano di essere visitati. Ovvio che la responsabilità non è certo degli infermieri né dei medici presenti in reparto. 
Il pronto soccorso a volte si ritrova ad accogliere pazienti con patologie croniche, tipo dolori al ginocchio, o con senso di stanchezza: codici verdi che restano in attesa per ore prima di essere visitati. E poi i casi sociali, e gli ubriachi: tutti a intasare il pronto soccorso, tutti con i nervi a fior di pelle. 


 

 

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Corriere Adriatico