Blitz dei ladri al liceo classico più danni che monetine

Blitz dei ladri al liceo classico più danni che monetine
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ANCONA - Stavolta sono sfuggiti per un soffio. E infatti hanno lasciato il lavoro a metà. L’allarme antifurto del liceo classico Rinaldini e l’arrivo della vigilanza privata e della polizia li ha costretti a scappare di corsa con una manciata di contanti arraffati dai distributori automatici. Ne hanno scassinati solo due, uno al primo e uno al secondo piano. E’ un indizio: significa che in azione c’era almeno una coppia di malviventi che si sono divisi il lavoro. 


 

I danni superano abbondantemente il bottino, abbastanza misero: poche decine di euro. Ladri “gentiluomini” perché hanno rinunciato a portar via i centesimi, ma anche sfortunati: le cassette di sicurezza erano semivuote perché poche ore prima del furto, come tutti i venerdì, gli addetti della ditta proprietaria dei distributori erano passati a ritirare l’incasso. Anche nella microcriminalità il tempismo è tutto. Microcriminalità: un vocabolo che al nuovo questore Claudio Cracovia non piace perché, ha spiegato nel giorno del suo insediamento, di micro c’è ben poco quando si viola il focolare domestico o, ancor peggio, un luogo sacro come la scuola.

E allora, a maggior ragione, urge una risposta energica e immediata a quella che ormai è diventata un’emergenza cittadina: l’assalto agli istituti scolastici. La scia di colpi è sempre più lunga: una decina dall’inizio dell’anno. Troppi per non pensare che dietro a questi blitz ci sia sempre la stessa mano, forse quella di sbandati o tossicodipendenti a caccia di soldi “facili”, magari pochi spiccioli, sufficienti per lo sballo. E’ comunque solo una pista su cui lavora la polizia che, peraltro, un ladro l’aveva acciuffato, nella notte fra il 24 e il 25 gennaio, all’asilo delle Tombari, nel quartiere delle Palombare: era un 31enne romeno che aveva distrutto tutto nel tentativo di portar via una cassaforte e rubare i computer. E’ scappato, ma è stato inseguito e arrestato in strada. Ventiquattr’ore dopo era di nuovo libero, in attesa del processo. Che la benevolenza della giustizia lo abbia convinto a riprovarci? Impossibile dirlo. Non ci sono indizi. La polizia sta comunque lavorando sui filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso del Rinaldini. L’impianto di videosorveglianza era stato rafforzato proprio l’anno scorso, anche se da una prima analisi non ci sarebbero immagini significative. L’allarme, invece, scattato attorno alla mezzanotte di venerdì, ha fatto il suo lavoro. Nel giro di pochi minuti al liceo classico è sopraggiunta la vigilanza privata, poi anche le Volanti e personale della scuola. Ma i furfanti si erano già dileguati. 
La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione, in un primo momento hanno cercato di forzare con una spranga di ferro la porta principale del liceo delle scienze umane, accanto all’ingresso del classico. Non ci sono riusciti, così si sono spostati sul retro e stavolta il tentativo ha avuto successo. Hanno scardinato una porta secondaria e hanno fatto irruzione nella scuola. Mentre suonava l’allarme (collegato con la preside Anna Maria Alegi e le forze dell’ordine), hanno sfasciato un paio di distributori di snack e bevande, situati su due piani diversi, prendendo i pochi soldi trovati. Poi sono scappati. Quello al Rinaldini è l’ultimo di una lunga serie di furti nelle scuole anconetane. In poche si sono salvate. Le De Amicis di corso Amendola e l’istituto superiore Benincasa sono stati visitati addirittura due volte. Danni e paura anche alle Pascoli, alle Marconi e alla media del Pinocchio, perfino alla Facoltà di Economia a Villarey, dove un mese fa sono stati saccheggiati i distributori automatici. Tutto per un pugno di euro.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico