ARCEVIA - I soliti ignoti mercoledì notte hanno visitato le scuole del capoluogo montano mettendo sottosopra i locali bissando l’irruzione del 2016. I ladri hanno...
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In occasione del furto precedente, il dirigente scolastico Dennis Censi aveva scritto sul portone della scuola un commento: «La nostra ricchezza è a disposizione di chiunque di giorno. Chiedeteci apertamente la nostra ricchezza e ve la doneremo volentieri». Parole toccanti in quanto i computer rimediati con tanta passione difficilmente potranno essere reintegrati a danno dei bambini che domanderanno il perché. «Sono indignato e arrabbiato –afferma Andrea Bomprezzi -, come sindaco, come insegnante e come genitore. Rubare a scuola è come rubare a casa propria. Questi vigliacchi non si rendono conto di tutti gli sforzi che si fanno come amministrazione comunale in accordo con la dirigenza scolastica per rendere più sicure e confortevoli le nostre scuole, per rispondere alle giuste richieste degli alunni e delle famiglie. Hanno rubato strumentazioni a servizio dei nostri figli, hanno danneggiato porte e infissi, ma non possono minare la qualità delle nostre scuole e del nostro tessuto sociale».
Continua Bomprezzi: «L’educazione e la cultura rimangono al primo posto delle nostre politiche. Mi auguro che le forze dell’ordine possano scoprire e punire gli autori del furto; dal canto nostro cercheremo di migliorare la sicurezza delle scuole, di implementare i servizi scolastici, grazie ai fondi delle aree interne, e ci impegneremo a portare avanti la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia».
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Corriere Adriatico