ANCONA - L’ultima frontiera del brivido è una follia. Il gioco da incoscienti funziona così: bisogna distendersi in mezzo alla strada in attesa che passi...
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Molto più facile (ma non meno pericoloso) che sdraiarsi sui binari e aspettare il treno in corsa, altro folle divertimento adolescenziale. Sul web simili “imprese” sono cliccatissime. E vengono emulate. Anche al Q2, dove i protagonisti dello scellerato divertimento sono ragazzini, per lo più minorenni, che si ritrovano in piazza Salvo d’Acquisto e trascorrono serate all’insegna della noia, a bere, fumare e far danni. L’ultimo hobby da paura è un gioco potenzialmente mortale, segnalato anche su Facebook da una residente. «Sulla strada che dall’Inps sale per via Flavia - scrive -, passando per piazza Salvo d’Acquisto, ci sono dei ragazzini che aspettano l’arrivo delle auto per sdraiarsi all’improvviso lunghi sull’asfalto. Me ne sono accorta perché, passando, si sono sdraiati, ho girato prima e appena ho messo la freccia si sono rialzati. Fate attenzione!». Qualcosa di simile avviene anche nei pressi delle fermate degli autobus dei quartieri nuovi. Il gruppetto di giovani, probabilmente gli stessi, ama scendere improvvisamente dal marciapiedi per sporgersi in strada. Scopo del gioco: far prende un colpo agli automobilisti. Rischiano grosso i ragazzini, potrebbero essere agganciati e trascinati dai veicoli in corsa.
Chi segnala questi episodi da brivido sostiene che si tratti di un folto gruppo di adolescenti che per mesi ha preso di mira le auto in sosta dietro piazza Salvo d’Acquisto. Una baby gang che passa le serate a lanciare sassi e oggetti dall’attico di una palazzina, seminando danni e scocciature. Baby vandali che amano ubriacarsi e fumare (non solo sigarette), a giudicare dalla quantità di bottiglie di birra e superalcolici nei sottoscala della piazza. Per non parlare di come hanno ridotto muri e ascensori, imbrattati da scritte spray multicolor, tra sgorbi e bestemmie, o dei danni agli arredi pubblici e ai giochi del parco Chico Mendes. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico