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ANCONA - Annebbiata dall’alcol, ha estratto dalla borsa una bomboletta e l’ha azionata, diffondendo nella sala d’attesa dello spray al peperoncino. Un gesto che ha scatenato il panico al Pronto soccorso di Torrette, qualche notte fa. Per fortuna in quel momento c’erano poche persone in fila per essere visitate, ma il personale medico e infermieristico ha dovuto immediatamente provvedere ad aprire tutte le finestre - con la temperatura esterna non propriamente estiva - per arieggiare il locale ed impedire che i pazienti presenti potessero respirare la sostanza urticante.
Non c’è pace per il punto di primo soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, dove periodicamente si verificano aggressioni, come quella di alcuni giorni fa quando un ubriaco ha reagito in malo modo e ha spintonato un’infermiera, costringendo la guardia giurata ad intervenire.
La donna in abuso etilico poi si è allontanata, ma è stata riportata all’ospedale dalle forze dell’ordine. A suo carico, comunque, non è stata sporta alcuna denuncia.
La situazione al Pronto soccorso di Torrette è sempre più esplosiva, tra pazienti esagitati, soggetti psichiatrici o ubriachi che perdono il controllo e, ultimamente, no-vax che danno in escandescenze. Un clima così teso che il personale medico e infermieristico a inizio novembre aveva aderito a un flash-mob per dire basta ai ripetuti attacchi di chi è contrario al green pass o al vaccino. Episodi allarmanti che si verificano nonostante la presenza di una guardia giurata che gli Ospedali Riuniti hanno ingaggiato per presidiare sia il Pronto soccorso, sia il punto vaccini al piano -1.
Come se i problemi non fossero già abbastanza. Da giorni il numero di pazienti contagiati dal virus è in costante aumento. Ieri ce n’erano 4 nella sala Covid del Pronto soccorso, in attesa di ricovero. Ma la vera emergenza è rappresentata dall’affollamento generale, con punte preoccupanti concentrate in particolare il lunedì: ieri pomeriggio alle 5 c’erano ben 65 persone che contemporaneamente aspettavano di essere visitate. Tra loro, un solo codice rosso e 9 arancioni. Per il resto, 28 azzurri, 26 verdi e un bianco. Tempi d’attesa fino a 6 ore per i codici meno gravi, quelli che, a ben guardare, rischiano di mandare in crisi il sistema.
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Corriere Adriatico