ANCONA - Annebbiata dall’alcol, ha estratto dalla borsa una bomboletta e l’ha azionata, diffondendo nella sala d’attesa dello spray al peperoncino. Un gesto che ha scatenato il panico al Pronto soccorso di Torrette, qualche notte fa. Per fortuna in quel momento c’erano poche persone in fila per essere visitate, ma il personale medico e infermieristico ha dovuto immediatamente provvedere ad aprire tutte le finestre - con la temperatura esterna non propriamente estiva - per arieggiare il locale ed impedire che i pazienti presenti potessero respirare la sostanza urticante.
Non c’è pace per il punto di primo soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, dove periodicamente si verificano aggressioni, come quella di alcuni giorni fa quando un ubriaco ha reagito in malo modo e ha spintonato un’infermiera, costringendo la guardia giurata ad intervenire. Era ubriaca anche la signora che, la scorsa settimana, era stata portata al Pronto soccorso perché a malapena si reggeva in piedi dopo una sbronza da paura. Mentre aspettava il suo turno, all’improvviso ha tirato fuori dalla borsa la bomboletta, l’ha agitata e ha spruzzato in aria lo spray al peperoncino, scatenando il panico tra gli altri pazienti in sala d’attesa. Grazie al cielo nessuno ha inalato la sostanza, fortemente irritante, ma solo grazie al tempestivo intervento del personale che ha bloccato la donna e aperto tutte le finestre, evacuando la sala.
La donna in abuso etilico poi si è allontanata, ma è stata riportata all’ospedale dalle forze dell’ordine. A suo carico, comunque, non è stata sporta alcuna denuncia.
La situazione al Pronto soccorso di Torrette è sempre più esplosiva, tra pazienti esagitati, soggetti psichiatrici o ubriachi che perdono il controllo e, ultimamente, no-vax che danno in escandescenze.
Come se i problemi non fossero già abbastanza. Da giorni il numero di pazienti contagiati dal virus è in costante aumento. Ieri ce n’erano 4 nella sala Covid del Pronto soccorso, in attesa di ricovero. Ma la vera emergenza è rappresentata dall’affollamento generale, con punte preoccupanti concentrate in particolare il lunedì: ieri pomeriggio alle 5 c’erano ben 65 persone che contemporaneamente aspettavano di essere visitate. Tra loro, un solo codice rosso e 9 arancioni. Per il resto, 28 azzurri, 26 verdi e un bianco. Tempi d’attesa fino a 6 ore per i codici meno gravi, quelli che, a ben guardare, rischiano di mandare in crisi il sistema.
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