Il Comune adesso sbanca il tavolo Ecco la mannaia sulle slot machine

Il Comune adesso sbanca il tavolo Ecco la mannaia sulle slot machine
ANCONA - Lontano dagli occhi, lontano dal portafogli. La guerra alle slot è cominciata. La giunta ha approvato il Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco...

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ANCONA - Lontano dagli occhi, lontano dal portafogli. La guerra alle slot è cominciata. La giunta ha approvato il Regolamento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico. Via le macchinette mangia-soldi dai luoghi sensibili: non potranno più trovarsi a meno di 500 metri da scuole, università, banche, Atm, uffici postali, compro oro, chiese e altre zone a rischio. 


Perché il provvedimento entri in vigore è necessario l’ultimo passaggio: l’approvazione della Commissione Sanità e del consiglio comunale. L’obiettivo è purificare il capoluogo dagli apparecchi tentatori entro gennaio. L’industria del gambling insorge contro un regolamento che inasprisce la legge regionale del 3 del febbraio 2017 e lo stesso accordo Stato-Regioni del 7 settembre scorso, che già prevede il dimezzamento in 3 anni delle sale gioco ed entro aprile 2018 la rottamazione del 35% delle Awt (le slot che erogano vincite in denaro) cioè circa 200 delle 533 presenti nel capoluogo. Tremano i titolari dei 121 esercizi abilitati in città (tabaccherie, bar, ricevitorie e circoli) e i 10.500 marchigiani occupati nel settore del gioco e nel suo indotto, più di un quinto concentrati nella provincia dorica. Esulta, invece, chi è impegnato nella lotta alla ludopatia, sempre più diffusa: il Servizio territoriale dipendenze patologiche di Ancona in un anno ha preso in carico altri 51 pazienti. Tra tutte le dipendenze, quella da Gap (Gioco d’azzardo patologico) rappresenta l’8% nel capoluogo, con 134 pazienti assistiti nel 2016, inclusi molti giovani. Ma la pratica proibizionista sarà efficace nel debellare la piaga sociale del gioco compulsivo?


La stima della superficie comunale insediabile dalle attività di gioco legale, così, scenderebbe a meno dell’1%, sostengono gli industriali del gambling. Ma il colpo di grazia arriva dalle limitazioni d’orario delle sale giochi e di funzionamento delle slot. L’apertura sarà consentita solo in tre fasce (10-12,30, 16,30-19 e 21-24) per non più di 8 ore al giorno, con interruzione da mezzanotte alle 10 del mattino e nelle ore pasti (12,30-16,30 e 19-21). Sarà il Comune a rilasciare le autorizzazioni per l’installazione delle slot, entro 90 giorni dalla richiesta, mentre servirà apposita licenza della Questura per aprire, trasferire o ampliare agenzie di scommesse e sale Vlt con divieto di pubblicizzare vincite avvenute di recente o in passato. Accanto alle sanzioni, è introdotto un sistema premiante per gli esercizi commerciali “no slot” che godranno di agevolazioni fiscali e uno sconto sulla Tari.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico