Ancona, polisportiva dei rifugiati rinuncia ad iscriversi al campionato

Un'immagine della polisportiva Assata Shakur
ANCONA - Se a Rio per le Olimpiadi per la prima volta nella storia partecipa una rappresentativa di rifugiati politici, ad Ancona invece la Polisportiva Antirazzista Assata Shakur...

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ANCONA - Se a Rio per le Olimpiadi per la prima volta nella storia partecipa una rappresentativa di rifugiati politici, ad Ancona invece la Polisportiva Antirazzista Assata Shakur ha deciso di rinunciare al campionato di terza categoria. Una rinuncia dettata solo ed esclusivamente per una questione economica per il semplice fatto che la società anconetana, da sempre vicina ad immigrati ed extracomunitari, non avendo una struttura in gestione è costretta a prendere in affitto il campo da gioco. Conti alla mano tra allenamenti e gara interna servono circa 700 euro al mese.


Un vero e proprio salasso che ha spinto la dirigenza a rinunciare alla terza categoria gettando nello sconforto decine di ragazzi provenienti da tutto il mondo che in un modo o nell’ altro avevano trovato la propria dimensione giocando a calcio. Dopo quattro anni di terza categoria, l’Assata lo scorso anno era stata ripescata in seconda categoria. La notizia della rinuncia alla terza categoria è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno anche per il fatto che la Polisportiva proprio per i suoi ideali è considerata un vero e proprio modello a livello nazionale.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico