ANCONA - Mai avrebbe pensato quel gruppetto di giovani di finire la serata con la telefonata di qualcuno che voleva estorcere loro denaro. Mai avrebbe pensato il furbetto di...
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Strano, hanno pensato, perché fino a prima di addormentarsi avevano chattato sui social network. Hanno deciso di telefonare e ha risposto la voce di un uomo. «Sì ce l’ho io il telefonino, ve lo ridò se mi date tutto quello che avete». Gelo. Poi la replica dei ragazzi: «Noi abbiamo soltanto 20 euro e nient’altro». L’altro di rimando: «Allora non mi interessa, il telefono non lo vedrete mai piu». Qui sono entrati in scena i poliziotti chiamati dai giovani, e il guizzo della tecnologia. Attraverso le applicazioni informatiche è stato individuato il positioning del cellulare.
Poi il trucchetto hi-tech. Alcune app riescono a far squillare il cellulare nonostante sia spento. Arrivati davanti alla palazzina indicata dal sistema informatico, gli agenti hanno fatto squillare in continuazione il telefonino localizzandolo in un appartamento del terzo piano. Qui lo hanno ritrovato, era sopra ad un comodino di un 25enne di origini polacche incredulo della presenza dei poliziotti. Ha dovuto alzarsi dal letto e seguirli in questura dove è stato denunciato per ricettazione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico