Il marito ubriaco la prende a botte, calci e pugni davanti ai bambini: 37enne finisce a processo

Il 37enne albanese verrà processato
ANCONA - In preda ai fumi dell’alcol, avrebbe più volte aggredito la moglie, insultandola e picchiandola. In un’occasione, l’avrebbe presa per i capelli,...

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ANCONA - In preda ai fumi dell’alcol, avrebbe più volte aggredito la moglie, insultandola e picchiandola. In un’occasione, l’avrebbe presa per i capelli, trascinata in sala e colpita con calci e pugni davanti ai loro due bimbi piccoli. Sono queste le accuse che la procura ha mosso nei confronti di un albanese di 37 anni residente a Loreto. 

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È stata la moglie, lo scorso febbraio, a denunciarlo ai carabinieri, facendo emergere un passato di vessazioni e soprusi tali da aver trasformato la vita domestica un inferno. Dal momento della denuncia all’arrivo del procedimento in un’aula di tribunale sono passati appena due mesi: la procura ha chiesto e ottenuto per il 37enne il giudizio immediato per il reato di maltrattamenti in famiglia. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup Paola Moscaroli e la difesa, rappresentata dall’avvocato Emanuele Senesi, ha scelto la strada del rito abbreviato. Parte civile si è costituita la vittima. La discussione avverrà il 13 maggio.

La denuncia è partita dopo l’ultimo episodio avvenuto tra le mura domestiche e risalente allo scorso 22 febbraio. Si è trattato per la donna della goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo mesi di abusi. Stando a quanto contestato, in quella data l’uomo – all’apice dell’ennesima discussione – avrebbe preso la moglie per i capelli per poi sbatterla a terra con violenza. In un secondo momento, la vittima sarebbe stata trascinata a forza verso il salotto e poi colpita con calci e pugni, altezza del collo e della testa. La scena di violenza – secondo il capo d’imputazione – si era svolta sotto gli occhi dei figli minorenni della coppia e di un loro nipote. 


Il giorno dopo, la donna ha bussato alla caserma dei carabinieri della stazione di Loreto per chiedere aiuto. Si è attivata la procedura del cosiddetto “Codice Rosso” e in pochissimo tempo il gip, su richiesta della procura, ha emanato nei confronti del 37enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa, provvedimento tuttora in vigore. Oltre all’episodio avvenuto sotto gli occhi dei figli, in sede di denuncia la donna avrebbe raccontato di umiliazioni e aggressioni pregresse, spesso incrementare dagli abusi alcolici dell’imputato.

 

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Corriere Adriatico