Picchiato dopo aver fatto avance a una ragazzina simula la rapina

Picchiato dopo aver fatto avance a una ragazzina simula la rapina
ANCONA - Si era trovata un lavoro come baby-sitter dopo che il padre era rimasto disoccupato, ma il principale l'aveva insidiata nonostante fosse solo 16enne. Lo ha raccontato...

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ANCONA - Si era trovata un lavoro come baby-sitter dopo che il padre era rimasto disoccupato, ma il principale l'aveva insidiata nonostante fosse solo 16enne. Lo ha raccontato oggi in aula ad Ancona la vittima nel processo in cui un commerciante anconetano di 38 anni è accusato di simulazione di rapina. Quando infatti la giovane rivelò all'allora fidanzato gli apprezzamenti subiti, il ragazzo andò a regolare in conti nel negozio dell'imputato. Questi raccontò di essere stato rapinato e picchiato mentre, secondo l'accusa, avrebbe semplicemente ricevuto un pugno dal ragazzo geloso e arrabbiato.


Davanti al giudice Paolo Giombetti hanno testimoniato la ragazza e la madre. I fatti risalgono al luglio del 2013. Il 38enne deve rispondere di lesioni in un altro processo, sempre collegato alla stessa vicenda ma per un distinto episodio. Entrambi i giudizi sono stati rinviati al 19 aprile ed è stato conferito a un perito l'incarico di verificare le condizioni psicologiche dell'uomo. Intanto la parte offesa ha riferito che il datore di lavoro faceva continuamente apprezzamenti quando erano da soli («sei bella, devi andare a miss Ancona», le diceva) ma avrebbe anche tentato di baciarla e di toccarla. Per questo l'ex fidanzatino, un 22enne studente albanese d'Ingegneria, non l'aveva presa bene. Era andato nel negozio fingendo di voler acquistare una maglia e aveva aggredito verbalmente l'imputato («sei un pedofilo di m...») prima di assestargli un pugno in faccia. La difesa respinge le accuse. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico