Tre milioni per la nuova Antognini: da rudere abbandonato a prima scuola a prova di Covid

Ancona, tre milioni per la nuova Antognini: da rudere abbandonato a prima scuola a prova di Covid
ANCONA - Un investimento di quasi tre milioni per trasformare un edificio abbandonato da nove anni, devastato dalle incursioni dei vandali, nella prima scuola anconetana ai tempi...

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ANCONA - Un investimento di quasi tre milioni per trasformare un edificio abbandonato da nove anni, devastato dalle incursioni dei vandali, nella prima scuola anconetana ai tempi del Covid, concepita con una distribuzione degli spazi che tenga conto del possibile riproporsi di emergenze epidemiche e sistemi di ventilazione meccanica che consentano il ricambio d’aria senza spalancare le finestre anche in inverno.

 

E’ la spesa prevista, al netto del ribasso d’asta, nel progetto appena approvato con una determina della Direzione Lavori pubblici di Palazzo del popolo per l’adeguamento sismico e la riqualificazione complessiva della scuola primaria Carlo Antognini, tra via Bramante e via Canale, davanti al liceo classico Rinaldini. 

Anche la palestra

I prossimi passaggi saranno accorciati dall’estrema urgenza di non perdere un finanziamento statale di 1,7 milioni concesso nel 2015 al Comune di Ancona per l’adeguamento sismico della scuola elementare. C’è da arrivare all’aggiudicazione provvisoria entro il 6 maggio, così l’appalto sarà assegnato con una procedura negoziata che salta la fase della pubblicazione. Una corsa contro il tempo. «Contiamo senz’altro di farcela perché i nostri uffici sono attrezzati per procedimenti veloci di questo tipo - confida l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini -. I tempi si sono allungati per la necessità di modificare profondamente il progetto, perché l’edificio nel frattempo è stato vandalizzato e inoltre abbiamo voluto realizzare una scuola moderna sotto tutti i punti di vista, sia anti-sismico che energetico che in chiave anti-Covid, sistemando anche la palestra».
Inagibile dal 2012
L’edificio, dichiarato inagibile nel marzo 2012 dopo una verifica sulla tenuta sismica, nel frattempo è infatti diventato una scuola fantasma, esposta al «degrado e alla vandalizzazione a puro scopo di distruzione della cosa pubblica», come ricorda la relazione illustrativa generale del progetto. Negli anni si sono susseguite incursione di teppisti e sbandati, clochard e tossici. Le incursioni dei baby bulli raggiunsero l’apice nel 2016, quando addirittura venne abbattuto un muro a colpi di mazza e pochi mesi più tardi appiccato un incendio. «Ad oggi la scuola - scrivono i progettisti - non è altro che un susseguirsi di spazi devastati in ogni funzione, dalle pareti divisorie, ai servizi, impianti, infissi interni ed esterni». Già nel marzo 2015 la giunta Mancinelli aveva approvato un progetto di adeguamento sismico, redatto anni prima dalla HP Engineering Srl di Ancona, per chiedere un finanziamento alla Regione Marche nell’ambito del programma Scuole, ottenendo un contributo di 1.7 milioni. 
Lim e tablet
Ma il progetto definitivo redatto nel 2012 era riferito solo all’adeguamento sismico della scuola, che era all’epoca ancora in attività e in buono stato di conservazione, e non prevedeva un intervento complessivo su impianti e finiture. Adesso però, dopo anni di degrado e devastazioni, le esigenze sono cambiate e l’obiettivo dell’Amministrazione comunale «è quello di restituire al quartiere, dopo tanti anni di chiusura - si legge nella determina - una struttura a norma dal punto di vista non solo strutturale ma adeguata alle normative e standard più recenti». Il nuovo progetto, aggiornato di recente sempre dalla HP Engineering Srl, oltre a tener conto delle nuove normative in materia di costruzioni e di standard anti-sismici, si preoccupa anche dell’efficientamento energetico, del comfort ambientale e acustico, della moderna illumino-tecnica, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e dell’adeguamento tecnologico, con la predisposizione delle aule per l’uso di lim e tablet, seguendo un approccio bioclimatico alla progettazione con l’uso di materiali ecologici ed ecocompatibili. «Senza dimenticare la corretta progettazione dei flussi e degli spazi come misura di prevenzione da rischio Covid-19», si legge nella determina che fa della futura elementare Antognini la prima scuola anconetana progettata in funzione antivirus.
I costi aumentati


I costi, inevitabilmente, sono aumentati, arrivando a quasi tre milioni. Oltre al finanziamento statale di 1.710.000 euro per l’adeguamento sismico il piano tecnico economico prevede altre spese per quasi 1,3 milioni, da finanziare con un mutuo di 1.290.000 e qualche migliaio di euro di entrate proprie dell’ente. Tempi previsti? Dopo la l’aggiudicazione dell’appalto, dovrebbero bastare 15-18 mesi di lavori dall’apertura del cantiere, previsto entro luglio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico