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ANCONA - Ferie sospese. Gli Ospedali Riuniti sono di nuovo in assetto di massima emergenza. Medici, infermieri e operatori sanitari sono chiamati a compiere l’ennesimo sacrificio nell’estenuante battaglia al Covid. Da domani a Torrette verranno attivate altre quattro postazioni di terapia intensiva, che arriveranno a essere venti in tutto.
Un correggere in corsa il piano pandemico che rende, urgenza nell’urgenza, la carenza di personale una pressione insostenibile. Si corre alla ricerca spasmodica di nuova linfa ma, nell’attesa delle 60 assunzioni di infermieri a tempo determinato di metà gennaio, chi è già immerso in quelle trincee sanitarie deve resistere ancora. Di più. La Cisl non ci sta e contrattacca: «Il personale è stremato».
La vittima
Le cifre, come ogni giorno, sono l’imperativo dal quale non si sfugge.
L’allerta
Se Torrette alza gli argini, il Salesi inizia a intaccarli. L’impennata di accessi pediatrici per Covid di questi giorni non s’era mai vista. Elisabetta Fabiani, responsabile del Pronto Soccorso pediatrico, converte l’allerta in azione. «È stato necessario rendere disponibili nuovi posti letto in Malattie infettive». Ad aumentare non sono solo gli accessi legati a nuove infezioni nel reparto d’emergenza, ma anche i ricoveri. «Al Pronto soccorso arrivano - la Fabiani segna il tracciato – soprattutto i bimbi contagiati di scuole materne e primarie, la fascia 0-6 anni». Dettaglio imprescindibile: sono coloro che non hanno l’obbligo di mascherina a scuola.
I numeri
Anche lei segue la logica ferrea dei numeri. «In questa fase vediamo in media 3-4 positivi al giorno, rispetto ai 2-3 a settimana che registravamo tra fine novembre e la prima settimana di dicembre». Dà corpo e sostanza all’espressione più amara: “non s’era mai vista”. «Solo la scorsa settimana abbiamo avuto una media di nove bambini che hanno avuto bisogno di ricovero per Covid nei reparti ordinari». Procede di comparazione. «Se nelle precedenti ondate pandemiche, nelle fasi di picco gli accessi pediatrici per Covid al Pronto soccorso potevano toccare una quota massima di sei casi settimanali, negli ultimi dieci giorni ne abbiamo avuti 19». La misura degli argini.
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Corriere Adriatico