Il Covid fa di nuovo paura: 50 morti in 20 giorni nella provincia di Ancona e 99 persone in cura a Torrette

E' di nuovo emergenza all'ospedale di Torrette
ANCONA - No, non c’è luce in fondo al tunnel dell’emergenza sanitaria. I numeri riportano l’orologio della paura indietro di un mese e mezzo. Preoccupa la...

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ANCONA - No, non c’è luce in fondo al tunnel dell’emergenza sanitaria. I numeri riportano l’orologio della paura indietro di un mese e mezzo. Preoccupa la situazione dei ricoveri, in progressivo aumento in tutto l’Anconetano. Ma soprattutto spaventa un dato, quello dei decessi: 50 in venti giorni. Un Natale tragico, segnato dai lutti. La provincia dorica è vicina alla drammatica soglia dei 400 decessi per il Covid (siamo a 391). Gli ultimi figurano nel bollettino di ieri del Servizio sanità della Regione: se ne sono andati un 70enne di Serra de’ Conti e un 93enne di Jesi, entrambi con patologie pregresse. 

 
Stiamo assistendo alle conseguenze dell’allentamento delle restrizioni di dicembre, sostengono gli esperti. Probabilmente paghiamo gli assembramenti e il richiamo dello shopping immortalato da alcune immagini-simbolo, quelle delle piazze piene e dello struscio sui corsi, dei centri commerciali affollati e degli aperitivi ritrovati, sia pure per pochi giorni. E ancora non vediamo gli effetti del Natale in lockdown. Ma i numeri bastano per temere che sia lontana la zona gialla per la nostra regione. L’evoluzione dei ricoveri parla chiaro. Fissando il 19 dicembre come giorno 1 della risalita, siamo passati da 221 a 287: +66 considerando tutte le strutture sanitarie, da Torrette al Salesi (ieri 4), dall’Inrca (+7) al Carlo Urbani di Jesi (da 35 a 50). L’ospedale di Senigallia sta seguendo 30 pazienti positivi (da 20 che erano), Villa Serena 18 (da 11). L’unica struttura in cui si è registrato un calo è l’Rsa di Chiaravalle, scesa da 29 a 25 assistiti, mentre la Residenza Dorica è salita da 32 a 35 casi. L’unico elemento di consolazione, se così si può dire, riguarda le terapie intensive, scese da 27 a 25 pazienti. Ma incide, purtroppo, il dato dei decessi. 


Un altro spunto di riflessione arriva da Torrette. Quota 100 ricoveri è di nuovo vicinissima. Un salto indietro di quasi un mese e mezzo: a fine novembre si era sfondata la soglia-limite. Ma al momento l’ospedale regionale non valuta soluzioni estreme, come l’apertura di nuove isole Covid, anche perché la terapia intensiva allestita nella Clinica di Rianimazione, diretta dal dottor Abele Donati, sta reggendo l’urto. Qui le persone contagiate dal virus in cura sono 15: purtroppo nelle ultime 24 ore hanno perso la vita due ottantenni originari del Fanese. È invece tornato al limite il reparto Cov-4 con 21 pazienti. Un’emergenza mai cessata nel padiglione delle Malattie Infettive, con 38 posti su 40 occupati. Venti le persone assistite in terapia semi intensiva nelle altre aree dedicate. A completare il quadro, cinque persone positive che ieri pomeriggio erano “parcheggiate” al Pronto soccorso in attesa di essere visitate e ricoverate. Proprio il punto di prima emergenza dell’ospedale regionale sta risentendo pesantemente della situazione. Il flusso di accessi resta molto alto: in 126 hanno trascorso l’Epifania al Pronto soccorso, con 4 codici rossi, 33 gialli e una preponderanza di verdi pari al 65% dell’afflusso complessivo. Un’altra giornata di ordinaria criticità a Torrette. E non è ancora arrivata l’influenza di stagione. Ma i casi Covid sono in costante aumento. La centrale operativa del 118 è sommersa da telefonate per casi sospetti o conclamati. D’altronde, basta analizzare il trend delle persone in isolamento domiciliare: erano 3.361 in provincia lo scorso 19 dicembre. Oggi siamo a quota 4.774. In media ogni giorno 70 anconetani finiscono in quarantena. La luce è ancora lontana.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico