Il passato riaffiora in superficie, dagli scavi emergono i resti di Porta Cavour: congelato il cantiere per i marciapiedi

Il passato riaffiora in superficie, dagli scavi emergono i resti di Porta Cavour: congelato il cantiere per i marciapiedi
ANCONA - Il passato che riaffiora in superficie congela il cantiere di piazza Cavour, dove è in corso il rifacimento dei marciapiedi e del percorso pedonale verso largo...

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ANCONA - Il passato che riaffiora in superficie congela il cantiere di piazza Cavour, dove è in corso il rifacimento dei marciapiedi e del percorso pedonale verso largo XXIV Maggio nell’ambito del progetto di eliminazione delle barriere architettoniche lungo il boulevard da mare a mare. Nessuno immaginava che scavando 40 centimetri sarebbe riemerso dal sottosuolo il basamento dell’antica Porta Cavour, un tempo incastonata nella cinta muraria ottocentesca che chiudeva Ancona dal forte Cardeto alla Lunetta Santo Stefano. 

 

La storia 

La porta in muratura a doppio androne, rivestita con pietra d’Istria in stile classicheggiante, costituiva l’ingresso alla città: piazza Cavour, infatti, realizzata nel 1868 da un’idea dell’ingegner Michele Bevilacqua in età pontificia, all’epoca con i suoi tre ettari si trovava ai margini dell’area urbana, a ridosso della cinta muraria, oltre la quale si estendeva l’area agricola della Piana degli Orti. Tra il 1923 e il 1925 porta Cavour e il tratto di mura che delimitava la piazza furono demoliti per consentire l’espansione della città lungo l’asse del viale della Vittoria: piazza Cavour assunse così il nuovo ruolo di anello di congiunzione tra il centro storico e il rione Adriatico e di punto di sosta nella passeggiata “da mare a mare”. 

Il progetto

Il basamento della porta ottocentesca è riaffiorato nei giorni scorsi durante gli scavi ad opera della ditta fanese Costruzioni Nasoni Srl, impegnata nel progetto da 272.220 euro che prevede il rifacimento dei marciapiedi e la sostituzione dell’asfalto malandato, nel tratto pedonale dalla piazza, con una pavimentazione in pietra d’Istria. Questa mattina i funzionari della Soprintendenza faranno un sopralluogo nell’area del cantiere per analizzare i reperti e definire il percorso da intraprendere. «Ascolteremo i consigli degli esperti e decideremo il da farsi - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Manarini -. Si tratta di una scoperta interessante perché fin qui non si conosceva con esattezza la posizione georeferenziata della porta. Ora vedremo come valorizzare i reperti per mostrarli ai cittadini». Il cantiere, inevitabilmente, subirà uno stop «ma contiamo di farlo ripartire nel breve termine», precisa Manarini. Senza questo contrattempo si sarebbe dovuto concludere in 180 giorni, dunque entro il prossimo 10 agosto. Si tratta della prima tranche di lavori. La seconda riguarderà l’isola pedonale di fronte al Comune: anche qui verrà realizzata una pavimentazione in pietra d’Istria. Il restyling prevede l’eliminazione delle barriere architettoniche e la predisposizione per l’installazione di percorsi tattili e sensori per i non vedenti. 

 

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Corriere Adriatico