ANCONA «Nelle Marche c'è un’emergenza finanziaria: occorrono interventi immediati». Non usa mezzi termini la Cna, che lancia un appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché intervengano per contrastare la crisi che sta colpendo le imprese marchigiane.
Stando ai dati della Camera di Commercio, fa sapere la Cna, nei primi due mesi dell'anno hanno chiuso i battenti 5838 aziende nella nostra regione: quasi 100 al giorno (97). Oltre il 40% di queste sono nel Pesarese (2372 imprese cessate) e il 30% nella provincia di Ancona (1744). Il resto delle saracinesche abbassate se lo dividono il Maceratese (823), il Fermano (507) e l’Ascolano (392). Dati allarmanti che evidenziano l'urgenza di misure efficaci. «I tassi di interesse - inquadra il problema Maurizio Tritarelli, presidente di Cna Macerata - restano ancora a livelli proibitivi per le Pmi, che rappresentano il 98% del totale».
La ricetta
Prova poi ad abbozzare anche alcune soluzioni per aiutare i piccoli artigiani e imprenditori a superare le sfide per reperire liquidità: «Abbiamo costituito nelle Marche un Confidi tra i più grandi d'Italia che sta lavorando benissimo sui territori.
Ma non basta. Secondo Tritarelli, «al di là delle agevolazioni, va ripristinato un dialogo franco e trasparente tra istituti bancari e Pmi. I primi devono avere maggiore fiducia nelle seconde, e si deve scommettere insieme sui progetti migliori senza guardare alla dimensione del capitale del richiedente, bensì alla qualità del piano di sviluppo». Infine la chiosa: «Posso avere pure lo sportello bancario sotto casa, ma è inutile se concede finanziamenti solo a chi ha già soldi e capitali; non sono i 20 chilometri di distanza a fare la differenza». A buon intenditor, poche parole.