Shpendi, il padre del bomber del Cesena si scusa dopo il pugno al portiere dell'Olbia: la storia parla anche marchigiano

Shpendi, il padre del bomber del Cesena si scusa dopo il pugno al portiere dell'Olbia: la storia parla anche marchigiano
Shpendi, il padre del bomber del Cesena si scusa dopo il pugno al portiere dell'Olbia: la storia parla anche marchigiano
di Peppe Gallozzi
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 13:39

ANCONA Sono arrivate, meno di ventiquattro ore dopo, le scuse di Alex Shpendi (rischia un anno di Daspo, ndr) padre dell'attaccante del Cesena Cristian dopo l'aggressione al portiere dell'Olbia Filippo Rinaldi. Dopo il triplice fischio di Cesena-Olbia (Lega Pro girone B) terminata 1-0, infatti, il padre della punta italo-albanese ha colpito - entrando in campo, in una zona interdetta al pubblico e agli accreditati - con un pugno l'estremo difensore sardo reo di un brutto fallo ai danni del figlio. Il video girato dalle tribune ha fatto il giro dei social ed è stato ripreso da tutti i principali organi di informazione: «Sono mortificato per il brutto esempio che ho dato con il gesto che ho compiuto ieri. So, da padre di famiglia che ha sempre cercato di educare i propri figli sui valori del rispetto verso il prossimo, che tale gesto non si può giustificare. Si è trattato, purtroppo, di un momento di debolezza, che mi ha portato, dopo aver visto mio figlio sanguinante a commettere un grave errore. Sono comunque ingiustificabile: ci tengo a porgere le mie scuse a tutti, perché so che attraverso il mio comportamento ho infranto quei valori in cui credo e che ho sempre cercato di trasmettere alla mia famiglia».

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Dall'Albania a Lucrezia, una rivalsa che parla marchigiano

Cristian Shpendi è nato ad Ancona il 19 maggio del 2003, insieme al suo gemello Stiven (oggi all'Empoli in Serie A e oggetto del desiderio di diversi club in questo mercato).

I loro genitori sono albanesi della città di Pukë, nelle Marche dal 1997. Shpendi, prima di segnare con la maglia del Cesena - 11 reti all'attivo - con cui è in testa al girone B di Lega Pro (quello delle marchigiane Ancona, Vis Pesaro, Recanatese e Fermana) è cresciuto calcisticamente nel Real Metauro - club pesarese - prima di passare al Delfino Fano e poi all'Accademia San Marino. La famiglia (di cui fanno parte anche la madre Arta e la sorella Megan) ha vissuto per anni a Lucrezia di Cartoceto prima di trasferirsi in Romagna. Oggi vivono a Cesena dove Cristian e Stiven si sono trasferiti dall'Under17 militando anche in Primavera. A San Marino è entrato nell'orbita di mister Loris Bonesso, ex attaccante della Vis Pesaro che in carriera segnò con la maglia del Torino in un derby contro la Juventus. E la Vis Pesaro, a proposito, fu anche la prima squadra a cui ha regalato l'amarezza di una rete subita tra i professionisti (in cui ha debuttato il 25 settembre del 2021 attirandosi su di sè anche le attenzioni dell'Albania Under 21 che lo ha già convocato).  

Intervista a Stiven Shpendi sul canale ufficiale del Cesena 

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I club condannano l'accaduto

Il Cesena, intanto, ha condannato l'accaduto. "Il Cesena FC, con riferimento all’episodio verificatosi ieri, in occasione della partita Cesena-Olbia, stigmatizza con fermezza il comportamento del familiare del proprio tesserato, condannando e dissociandosi da qualsiasi forma di violenza e ogni condotta antisportiva che nulla hanno a che vedere con i principi di lealtà e fair play che da sempre contraddistinguono il club". Stessa cosa l'Olbia: "L’Olbia calcio condanna fermamente l’episodio accaduto alla fine della partita Cesena Olbia di ieri pomeriggio ai danni del nostro tesserato Filippo Rinaldi. Tali avvenimenti non possono essere tollerati a maggior ragione se si perpetrano sul luogo di lavoro e in alcun modo giustificati. La Società esprime pubblicamente la propria vicinanza a Filippo e si augura che il fatto possa rientrare in una circostanza isolata e che si possa continuare senza indugio a lavorare per far sì che la sicurezza negli stadi non sia mai più la notizia del giorno".

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