Il menestrello Branduardi fa tappa a Sirolo con il suo “The Hits Tour”: «È la nostra notte delle stelle»

Il menestrello Branduardi fa tappa a Sirolo con il suo “The Hits Tour”: «È la nostra notte delle stelle»
Il menestrello Branduardi fa tappa a Sirolo con il suo “The Hits Tour”: «È la nostra notte delle stelle»
di Chiara Morini
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Venerdì 11 Agosto 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 12:17

SIROLO - «Sabato prossimo la nostra notte delle stelle». Così Angelo Branduardi ricorda su Facebook l’appuntamento che lo vedrà protagonista domani alle ore 21,30, al parco della Repubblica di Sirolo, nell’ambito del suo “The Hits Tour” (biglietti sul circuito Vivaticket).


Il tour

Sul palco, accanto a Branduardi, saliranno Antonello D’Urso (chitarre), Stefano Olivato (basso) e Davide Ragazzoni (batteria), che lo accompagneranno nel viaggio che farà fare agli spettatori. Un viaggio nel mondo musicale che lo ha reso noto e, soprattutto, unico, sulla scena nazionale e internazionale. Le canzoni di Branduardi fondono musica e poesia, sono in grado di emozionare ancora chi le ascolta e lui non è assolutamente stanco di salire sul palco da oltre 45 anni a questa parte. Canta il suo repertorio, canta la spiritualità, che lui ritiene importante nella musica, che fa guardare oltre la porta che si vede chiusa, che unisce il diavolo e l’acqua santa, perché la musica nasce sia dal corpo che dallo spirito. Il suo repertorio è fatto di tante melodie, ma non mancheranno i suoi successi più noti, da “Si può fare” a “Confessioni di un malandrino”, passando per “La pulce d’acqua” e toccando anche “Alla fiera dell’est”. Ma ci saranno tanti altri brani che fanno parte dei molti album entrati a pieno titolo nel cuore degli appassionati della musica d’autore.

Il jingle

Molti sono quelli che avranno sentito almeno una volta il verso “Alla fiera dell’est per due soldi un topolino mio padre comprò” e che forse conosceranno anche il ritmo e la poesia della musica che accompagna tutto il testo.

Qualche giorno fa, il “menestrello” ha voluto fare un regalo ai suoi seguaci sui social. «Un regalo che apprezzerete sicuramente – l’ha definito su Facebook - chi vuole personalizzare il jingle di notifica, potrà sostituirlo con questo! Su Android funziona di sicuro, e forse anche su iOS». Con la musica del suo brano che forse definire tra i più noti in assoluto, non è esagerato. Oggi Angelo Branduardi canta, ma non è nato come vocalist, bensì come violinista: nemmeno immaginava, agli inizi, che avrebbe cantato. È nato nei pressi di Milano, poi quando aveva pochi mesi la sua famiglia si è trasferita a Genova, ed è stato lì, al conservatorio Niccolò Paganini, che Branduardi s’è diplomato in violino, debuttando come violinista solista nell’orchestra del conservatorio. A 15 anni è tornato a Milano, si è iscritto all’Istituto tecnico per il Turismo, dove ha conosciuto e avuto come insegnante il poeta Franco Fortini. Poi ha studiato filosofia, iniziando a comporre musica per i testi dei suoi autori preferiti. Era l’inizio della sua carriera, tanto che “Confessioni di un malandrino”, tratta dal poeta Esenin, risale proprio a quel periodo. Il debutto discografico arriva nel 1974, quando la Rca pubblica “Angelo Branduardi”, album arrangiato da Paul Buckmaster. Da lì in avanti è tutta storia, compresa l’uscita delle “Confessioni di un malandrino”, autobiografia pubblicata lo scorso anno.

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