Sanremo, la Rai "commissaria" il Festival
Celentano tornerà sabato

Adriano Celentano al Festival
Adriano Celentano al Festival
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Mercoledì 15 Febbraio 2012, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:39

SANREMO - Il lungo monologo di Adriano Celentano ha prodotto i suoi frutti: un vespaio di polemiche e attenzione mediatica, con share vicino al 50%. Grazie anche, forse soprattutto, al Molleggiato, Gianni Morandi ha superato se stesso nel debutto del suo secondo Sanremo. Ma la risposta agli attacchi di Celentano a Famiglia Cristiana e Avvenire non si è fatta attendere. Da viale Mazzini partono i primi provvedimenti mentre dagli ambienti vicini al diretto interessato fanno sapere che Celentano è tranquillo e non esclude di tronare in scena prima della fine della kermesse.

Il provvedimento Il direttore generale della Rai Lorenza Lei, dopo aver ascoltato informalmente il presidente e i consiglieri di amministrazione presenti, ha deciso di inviare il vicedirettore generale per l'offerta Antonio Marano a coordinare con potere di intervento il lavoro del festival di Sanremo.

Mazza. «Resto meravigliato da tanta meraviglia», dice il direttore di Rai1 Mauro Mazza, commentando le polemiche sollevate dall'intervento di Adriano Celentano ieri sera al festival di Sanremo. «Quando il vertice di un'azienda, il direttore delle Risorse artistiche ha firmato il contratto con Celentano, formulato in una certa maniera per la delicatezza del personaggio e l'unicità degli interventi, conosceva Celentano. Forse tanta meraviglia è dovuta all'assenza di Celentano da tanti anni dagli schermi della Rai, pensavano che cantasse qualche canzone e basta». In ogni caso, aggiunge Mazza in conferenza stampa, «la Rai non chiederà ad Adriano Celentano di non tornare al festival di Sanremo».

Le scuse della Rai. «I vertici aziendali, nella persona del direttore generale Lorenza Lei e del presidente Paolo Garimberti, hanno chiamato l'Avvenire, Famiglia Cristiana e il Corriere della Sera e hanno chiesto scusa come azienda» dopo l'intervento di Adriano Celentano ieri sera al Festival, ha annunciato poi Mazza.

Garimberti. «La libertà è sacra ed è sacra anche quella di Adriano Celentano. La libertà però deve essere esercitata con responsabilità e rispetto. Perché altrimenti non è libertà, è qualcosa di profondamente diverso che rende persino le provocazioni insopportabili. Auspicare la chiusura di un giornale è invocare la censura, una intollerabile censura. E sorprende che a buttarla lì sul tavolo, con inescusabile protervia, sia stato chi, per anni, ha lamentato di essere vittima dello stesso trattamento». Lo dichiara in una nota il presidente della Rai, Paolo Garimberti. «Così come è intollerabile insultare qualcuno che non può rispondere. Non si possono poi denigrare istituzioni come la Corte Costituzionale, stravolgendo il senso del suo operato: citare parzialmente l'articolo uno della Carta affermando che la sovranità appartiene al popolo, senza completarlo aggiungendo "che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" è un'operazione di disinformazione da cui la Rai, che è Servizio Pubblico, non può che dissociarsi», conclude Garimberti.

Morandi e Mazzi lo difendono. «Vedere Adriano in tv dopo tanto tempo mi ha provocato sentimenti di tenerezza e commozione.

Con lui ho un rapporto che dura da 49 anni. Lui ha sempre fatto un po' così» ha detto Gianni Morandi in conferenza stampa all'Ariston. «L'ho ascoltato, il suo discorso: sulle critiche ai preti era un discorso da cattolico osservante. Poi sulla chiusura dei giornali cattolici, lui pensa che si debba parlare più di spiritualità. Ognuno poi faccia le sue valutazioni», ha concluso Morandi. Per il direttore artistico del Festival Gianmarco Mazzi, Celentano «ha fatto un discorso articolato che non può essere banalizzato, ha detto tante cose. La frase sulla chiusura dei giornali l'ha detta con intento provocatorio a supporto di quello che ha detto dopo, era un'iperbole: certi giornali andrebbero chiusi perché non parlano di Dio. È un'opinione rispettabile, e i giornali possono rispondergli tranquillamente. Era il massimo che mi potessi aspettare: apprezzo molto un artista che ha il coraggio sempre di seguire strade non battute, di innovare». Quanto al "deficiente" rivolto al critico del Corriere della Sera Aldo Grasso, «non lo considero un'ingiuria: ha scritto "che tristezza Celentano a Sanremo", è stato carente di allegria e savoir faire». Per Mazzi, comunque, «l'avventura di Celentano a Sanremo, conoscendolo, non è finita, anche se non mi ha fatto capire se tornerà o meno».

La Cei replica. Una dura replica agli attacchi di Celentano arriva attraverso una nota del Sir, l'agenzia stampa della Cei, dedicata alla vicenda. «Quando l'ignoranza - si legge - prende il microfono per diffondere il suo messaggio è doveroso replicare, seppur con serenità e rispetto delle persone, per amore della verità. Ieri sera, in apertura del Festival di Sanremo i giudizi di Adriano Celentano su due testate cattoliche nazionali da lui accusate di ipocrisia, di parlare di politica e non di Dio, sono stati la prova di un vuoto che è anche dentro di lui».

«Uomo vuoto». «Vuoto di conoscenza - prosegue il testo - di ciò che le testate cattoliche professionalmente sono e vuoto di conoscenza del servizio che esse svolgono per la crescita umana, culturale e spirituale della società tutta. Un vuoto voluto, e quindi ancor più triste, perché a tutti è possibile conoscere e comprendere il ruolo laico dei media cattolici nel nostro Paese. È dunque più l'amarezza che il disappunto a prendere il sopravvento dopo quanto accaduto ieri sera sul palco di un teatro che, è bene ricordarlo, non è la realtà del vivere quotidiano. Ma il giorno dopo c'è, forse, da attendersi che a parole insensate, cioè impensate, seguano parole pensate e di scusa. Anche senza microfono».

Famiglia Cristiana: «E' il Re degli Ignoranti». «Adriano Celentano è solo un piccolo attivista dell'ipocrisia, un finto esegeta della morale cristiana che sfrutta la tv per esercitare le sue vendette private»: passa al contrattacco Famiglia Cristiana. «Come sanno i lettori, sulle nostre pagine, Franca Zambonini ha giustamente deprecato l'ingaggio faraonico per Sanremo, tradotto poi in beneficenza a suon di tromba, o meglio ancora di grancassa: altro che precetto evangelico. Arrivando, per la "scelta" delle sette famiglie di sette città diverse cui devolvere la somma (quale esattamente?) al "casting" della solidarietà». Per Famiglia Cristiana evidentemente è «lesa maestà.... Stando nel nostro orticello, di tutto possiamo essere accusati ma non di non parlare di Dio, fede e religione e dei bisogni spirituali dell'uomo di oggi. Sarà bene offrire un abbonamento omaggio al Re degli Ignoranti, in modo che possa conoscerci meglio».

Don Gallo. Ad Adriano Celentano dirò che la libertà di stampa è un valore ma Adriano ieri non ha parlato solo di Avvenire e famiglia Cristiana. È quanto spiega il sacerdote genovese don Andrea Gallo. «Ho voluto risentire questi 50 minuti - spiega don Gallo - Bisogna tenere presente che è nota l'appartenenza di Adriano alla Chiesa, lui si è sempre professato credente, anche praticante». «Al Festival ha parlato di tante cose, della guerra, dei giovani, del tema teologico della spiegazione della morte, nel prefazio della messa dei defunti in latino parlando della morte, si dice vita mutatur, non tollitur - aggiunge - Il che significa che la vita non è tolta, ma trasformata. Ma tutti ora si agitano per quello che ha detto su Avvenire e Famiglia e Cristiana. È chiaro che nella Chiesa c'è la correzione fraterna, e quando lo incontrerò lo prenderò a braccetto e gli dirò che la libertà di stampa è valore prezioso».

Celentano tranquillo. In serata arriva anche un'indiscrezione da fonti vicine al Clan del Molleggiato che parlano di un Celentano molto tranquillo, contento della sua performance sia dal punto di vista musicale, sia dei contenuti dei monologhi e pronto a tornare all'Ariston. Commissariamento del festival permettendo. Il cantante sta vivendo con serenità il giorno dopo la sua performance, anche perché aveva messo in conto le polemiche. E' convinto che gli effetti della "bomba" lanciata con alcuni dei suoi messaggi con il passare del tempo si sedimenteranno. L'artista segue l'evoluzione della situazione - in particolare l'imminente arrivo a Sanremo del vicedirettore generale della Rai Antonio Marano, "plenipotenziario" inviato dal dg Lorenza Lei - ed è rimasto in città, all'hotel Globo dove alloggia da dieci giorni, convinto di fare almeno un'altra uscita all'Ariston, probabilmente per la finalissima di sabato sera. Ma non si esclude una sua apparizione anche venerdì, magari in collegamento dalla stanza dell'albergo dove ha allestito una sorta di studio tv.

Il "Molleggiato" tornerà sabato sul palco di Sanremo. Lo assicura, intervistato dal Tg1, Gianni Morandi. «Questa sera non so se verrà, ma sicuramente sabato» sarà all'Ariston, dice Morandi, che a chi gli domanda di quale stato d'animo fosse il Molleggiato dopo le polemiche, racconta di averlo «visto oggi, abbiamo letto i giornali insieme. Era molto tranquillo».

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