Gilberto Santini racconta il lungo giorno
di Civitanova Marche che ospita la danza

Gilberto Santini racconta il lungo giorno di Civitanova Marche che ospita la danza
di ​Lucilla Niccolini
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Giovedì 16 Luglio 2015, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 10:00
CIVITANOVA - Una lunga giornata dedicata alla danza. Eh sì, Enrico Cecchetti dal suo Paradiso della danza sorride compiaciuto, ogni estate, quando si aprono i sipari di Civitanova Danza. Il ballerino e maestro di danza più famoso del XX secolo deve le sue origini alla cittadina marchigiana che gli ha dedicato un teatro, e nel suo nome si è sviluppata questa manifestazione che ha il suo epifenomeno di più ampio richiamo in questi giorni. Dopo l'ouverture della XXII edizione, domenica scorsa, con Civitanova Danza in famiglia, domani si scatena la prima parte di Festival nel Festival, con una full immersion fino a notte fonda. Seguirà, il 28 luglio, l'attesa Notte delle Stelle, con Alessandra Ferri e Herman Cornejo in Evolution; infine la seconda parte di Festival nel Festival si celebra l'8 agosto. Lasciamoci dunque raccontare questo primo lungo appuntamento di domani dal direttore artistico di Civitanova Danza, Gilberto Santini.



La formula della lunga giornata funziona tanto da farne apertura e chiusura del festival?

“Inaugurata tre anni fa ci piace e piace, e consente di portare avanti progetti di lungo periodo. Esempio? Una delle meraviglie di domani: “Les Mémoires d'un Seigneur ou L'homme disparu” (prima italiana al Teatro Rossini alle 21,30), un lavoro di Olivier Dubois che in due anni si è venuto formando tra Bolzano e Civitanova: una sorta di fiaba moderna che contrappone un re, il danzatore Sébastien Perrault, a un popolo formato di quaranta interpreti non danzatori selezionati per la metà in Alto Adige e metà nelle Marche. Sono venuti fuori personaggi molto particolari e interessanti, tra cui un sessantenne giapponese da anni residente qui e molti giovani promettenti, anche di Ancona. Un apologo della solitudine del potere contrapposta alla massa. Credo che l'ispirazione sia venuta a Olivier dal “Caligola” di Camus”.



E questo è il cuore della giornata, che si apre con un focus, alle 16,30 al Miramare. Tema?

“Ricerca. Suona persino vintage: ce n'eravamo dimenticati? Nasce da una proposta di Marinella Guatterini del Sole 24Ore. Con lei ne parlano Francesca Pennini, la voce dell'artista, e Angela Fumarola, direttrice artistica di Armunia di Castiglioncello. Sarà il nostro nutrimento del pensiero utile”.



E veniamo all'altra prima italiana: “Neons”, al Cecchetti alle 20,30...

“Philippe Saire, svizzero, mette in scena con “Neons” un rapporto drammatico tra due uomini. La fine di un amore si articola attraverso il movimento dei corpi illuminati solo dai neon e da display a led. Un effetto caravaggesco di grande impatto”.



La serata si chiude all'Annibal Caro (ore 23,15) con un “Fear Party” con Paola Lattanzi e Pablo Tapia Leyton. Un thriller?

“Lo spettacolo di Enzo Cosimi, con Virgilio Sieni il più grande coreografo italiano, vincitore del Premio Danza&danza 2014, ce lo mostra nella sua piena maturità. Ieri sera abbiamo visto la prova generale, preparata in residenza qui a Civitanova Alta. Mi sembra che Cosimi sia un coreografo straordinariamente capace di raccontare il senso del presente. Sarà una vera “festa della paura”: la nostra paura quotidiana”.
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