A Sassoferrato la tappa marchigiana di “Branding 4 Resilience”, un progetto di rilevante interesse nazionale sulle infrastrutture turistiche

La visita del gruppo di universitari della Politecnica delle Marche e delle altre Università all’ex cementificio di Sassoferrato
La visita del gruppo di universitari della Politecnica delle Marche e delle altre Università all’ex cementificio di Sassoferrato
di Veronique Angeletti
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Sabato 18 Dicembre 2021, 10:31

SASSOFERRATO - Le residenze creative, officine per nuove sinergie. Come quella appena inaugurata dal comune di Sassoferrato che, dall’8 all’11 dicembre, ha accolto la tappa marchigiana di B4R o “Branding 4 Resilience”. Un progetto di rilevante interesse nazionale (Prin 2017- Linea Giovani) che considera l’infrastruttura turistica come motore di sviluppo resiliente delle comunità ed esplora le potenzialità del branding in 4 aree interne individuate in Sicilia, nel Trentino, nel Piemonte e nelle Marche.

 
Finanziato dal Miur, B4R ha per capofila il dipartimento di ingegneria civile, edile e architettura (Dicea) della Politecnica delle Marche e, per partner, l’Università di Trento, di Palermo e il Politecnico di Torino. Un meccanismo che coinvolge una ventina di ricercatori che, la scorsa settimana, erano ospiti di Sassoferrato e si sono dedicati alle Alte Marche, ossia all’area interna Appennino basso pesarese alto anconetano. Area che abbraccia Apecchio, Piobbico, Acqualagna, Cagli, Cantiano, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Arcevia e Sassoferrato. «Partendo da infrastrutture turistiche minime e attivando processi partecipati con le comunità – entra nel merito il coordinatore scientifico del Prin, il professore d’architettura Maddalena Ferretti – B4R mira a costruire una visione condivisa di futuro lavorando sull’eredità lasciata dal passato proposto come un lascito per il domani. Il progetto di architettura, paesaggio, urbanistica e valorizzazione si pone come l’attivatore di nuove economie, promuove la qualità dello spazio e della vita per provocare ampie ricadute sul territorio dialogando con le comunità».
L’evento, patrocinato dal comune sentinate, con il supporto dell’Unione Montana Catria e Nerone, capofila della strategia nazionale delle aree interne (Snai), non a caso si è svolto nella nuova residenza creativa inserita nel seicentesco palazzo degli Scalzi, sede della Galleria civica d’Arte contemporanea. È stata realizzata con 174mila euro di fondi europei e un contributo comunale di 46mila. «Nella strategia degli asili creativi dell’area interna - spiega il sindaco Maurizio Greci – si cerca di trasformare i luoghi culturali in luoghi di diffusione di conoscenze e di esperienze da cui sviluppare imprese ad elevato contenuto innovativo».
Dall’incontro tra le associazioni sentinate e i ricercatori, è nata la proposta del “Parco creativo del Sentino” che trasforma spazi fragili e dimenticati in aree culturali, motori di nuove residenzialità che attraggono altri cicli economici.

Come l’ex cementificio e l’ex pastificio e fa del fiume Sentino un unicum con il bosco urbano trait d’union tra il borgo e il Castello ma più di tutto gli ridà il suo ruolo da protagonista che lega il parco archeologico, i mulini del sentinate verso la Costa alle aree produttive dell’Esino e lungo le falde dell’Appennino con i comuni pesaresi dell’area interna.

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