Le unioni nell’entroterra delle Marche per non restare ai margini. I comuni montani messi in rete dallo Stato: in arrivo 21 milioni di euro

di Véronique Angeletti
Lunedì 25 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:46 | 1 Minuto di Lettura

Alberto Alessandri (sindaco di Cagli): «Strategia più che risorse»


Chiese poi ai Comuni in funzione di quell’indicatore di associarsi in un’area pilota e, supportato da consulenti, di redigere progetti di sviluppo locale. Oggi la Snai ha dieci anni, conta, tra nuove e vecchie, 123 aree pilota di cui 4 sono marchigiane ma solo 3 finora sono finanziate (21,4 milioni di euro). In queste tre ci vivono 86.407 persone in 44 Comuni che rappresentano il 25,6% della superficie regionale. Il Sindaco di Cagli e presidente dell’Unione montana Catria Nerone, Alberto Alessandri, guida quella dell’Appennino Basso Pesarese e Anconetano. «La svolta - osserva - non sono state le risorse (9,5 milioni ndr) ma la strategia che ci ha portato anche a fare delle scelte coraggiose e affascinanti. Ci ha uniti con una certa logica, fatto ragionare insieme, costretti a definire delle buone pratiche, ad associarsi per delle funzioni e a coinvolgere il privato. Insomma, la Snai ci ha fatto sognare il futuro di quello che oso definire un nuovo territorio».

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