Le unioni nell’entroterra delle Marche per non restare ai margini. I comuni montani messi in rete dallo Stato: in arrivo 21 milioni di euro

di Véronique Angeletti
Lunedì 25 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 08:46 | 1 Minuto di Lettura
Le unioni nell’entroterra delle Marche per non restare ai margini
ANCONA Si dice che fu visitando il Monastero di Fonte Avellana a Serra Sant’Abbondio, che l’allora ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca ideò la Strategia nazionale delle aree interne. Capì che per agganciare i territori marginali al motore del benessere e mitigare il declino demografico doveva rimodulare la definizione di “area interna”. L’idea fu di non misurare più l’accessibilità ai servizi in chilometri ma con il tempo medio (più di 20 minuti) impiegato da un cittadino per raggiungere dal suo Comune un ospedale, un istituto secondario e una stazione ferroviaria.
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