Gli esami non finiscono mai? La Maturità vista dall'artista poliedrico e dal politico-ragazzo: Ginepro e Battino si raccontano

di Gianluca Murgia e Peppe Gallozzi
Lunedì 19 Giugno 2023, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 15:14 | 1 Minuto di Lettura

Pesaro, 1992

Un passo indietro. Pesaro, Liceo Classico, 1992. Anno, storicamente, già tosto di suo. «Io sono stato sempre promosso ma l'ho vissuta come una grandissima liberazione - racconta Ginepro, tifosissimo della Vis Pesaro e padre di Alessandro -. Perché? Il Liceo Classico dovrebbe essere il posto in cui ci sono menti aperte, dove viene stimolata una apertura mentale, invece era un ambiente molto asfittico. Mi ricordo solo la maestra d'arte che ci faceva respirare una mentalità progressista, aperta, per il resto era solo autrità e politica del terrore. Non era un ambiente nutriente dal punto di vista della creazione di menti libere, e questo si rifletteva negli allievi. L'ambiente era molto provinciale, retrogrado e bigotto». (segue 2)

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